“Mi sono interessato da sempre dei temi più caldi, come il gioco legale, ma senza ipocrisia, senza preoccuparmi che fosse un tema divisivo. Purtroppo per ignoranza o per volontà si demonizza il settore. Io non subisco il fascino del gioco, ma non lo demonizzo. Il gioco di Stato, legale, accostato a gioco azzardo patologico è un esercizio che non rende giustizia al settore. Se il Governo si preoccupasse della salute delle persone, allora non dovrebbe vendere sigarette o alcol”. E’ quanto ha dichiarato Mario Conca, consigliere Regione Puglia ed ex appartenente al Movimento 5 Stelle lasciato ad inizio anno, nella diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, a seguito della lettera che Conca ha inviato al Governatore della Puglia, Michele Emiliano, in cui chiede la riapertura delle sale gioco e scommesse. “Il proibizionismo non risolve il problema, ma lo sposta in mano alla criminalità organizzata. La storia ci insegna che il proibizionismo è sbagliato. Purtroppo c’è un falso perbenismo che attanaglia l’italiano medio. Il gioco legale è sacrosanto, ma c’è una regia occulta che vorrebbe togliere di mezzo gli intermediari per dedicarsi completamente all’online, come avviene in molti settori merceologici. C’è molta ipocrisia intorno al gioco legale, in Puglia ho lottato contro il distanziometro, sono stato l’unico a prendere decisioni contro il mio gruppo (M5S), ma ho sempre seguito la verità dei fatti, per questo mi hanno cacciato, ero il grillo parlante della loro coscienza”.
“Il M5S ha dato uno stigma al gioco legale, lo hanno di fatto demonizzato per non dispiacere a una certa parte della società – prosegue Conca – ma se avessero ritenuto che il gettito fiscale di 10 miliardi di euro non fosse necessario o che 120 mila lavoratori del settore si potessero impiegare altrove, a quel punto avrebbero fatto una norma nazionale, non certo un federalismo regionale che ha creato ulteriori disparità all’interno della categoria, vedi ad esempio il distanziometro, con situazioni a livello comunale che si sono spinte oltre. Ho vissuto l’ipocrisia del movimento 5 stelle dall’interno, dal tema dei vaccini alle grandi opere come la Tap o all’Ilva, che doveva essere chiusa e bonificata e invece poi è stata venduta a Mittal: il Movimento ha fatto tante battaglie, ma poi sono state rettificate”. Duro il giudizio dell’ex grillino sul capo politico pentastellato Vito Crimi, che ha esultato per la chiusura delle sale bingo: “E’ sintomatico della mancanza di assunzione di responsabilità e di pavidità. Fanno battaglie ideologiche per istinto di sopravvivenza. Sembrano scappati di casa che stanno lì per il gusto di rimanerci il più a lungo possibile. C’è un dato oggettivo: se dal 2018 il consenso del M5S è sceso dal 33% al 15% significa che hanno perso credibilità per il continuo cambiare idea. Sulla questione del gioco d’ azzardo lo hanno voluto agganciare al gioco legale, ma è chiaro che non conoscono i numeri dei dipartimenti delle dipendenze patologiche, i numeri dei ludopati sono risibili. Vietare il gioco legale vuol dire favorire l’illegalità e contribuire all’ evasione affidandosi a siti stranieri. Quella del Movimento è una battaglia ideologica priva di fondamento. Ora che sono al Governo potevano stravolgere la legge, fare disposizione per trovare altre coperture finanziarie, ma se poi tassi lo 0,5% per rilanciare lo sport vuol dire che credi nel gioco! Allora sei incoerente anche in quello, tassi il settore ma non gli consenti di lavorare, usi gli oltre 10 miliardi ma fai finta di farne a meno. E’ incredibile l’accanimento contro tale settore dell’economia. In Puglia, nelle misure di rilancio post covid, sono stati esclusi i codici ateco corrispondenti alle sale giochi e scommesse, non possono chiedere finanziamenti. Se tu obblighi un settore economico a restare chiuso, ma allo stesso tempo è tenuto a pagare le bollette e gli affitti, senza poter beneficiare di finanziamenti, di fatto lo stai condannando a morte”.
“L’illegalità occupa spazi lasciati liberi dalla legalità, il gioco è un bisogno ancestrale dell’uomo. Non è un caso che nel periodo di lockdown non siano aumentate le chiamate al numero verde contro le dipendenze dal gioco dell’ISS. Se obblighi un giocatore a un’astinenza forzata, ma vedi che non ho avuto problemi e che non si è rivolto a una struttura pubblica, semplicemente è perché ha giocato online. Lo Stato può chiudere tutti i giochi che vuole, ma la gente continuerà a giocare, così come a bere e a fumare”.
Al Governo Conca chiede più onestà e coraggio: “Se il presidente Conte dicesse di ritenere, sulla scorta di loro considerazioni, che prescindono da evidenze scientifiche, che il gioco non ha ragione di esistere, si assumesse la responsabilità di farlo. Spero che il presidente Emiliano mi dia ascolto e faccia pressione sul governo centrale per poter riaprire. Purtroppo il Governo vive di stereotipi. Per questo dico alle associazioni di categoria che fanno bene a scendere in piazza: se non c’è protesta, per la politica il problema non esiste”, conclude Conca. cr/AGIMEG