Nessun ‘libera tutti’ dopo il 6 gennaio, ma anzi “la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste”. L’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia da possibili ipotesi di ritorno alla normalità, a causa di un indice di contagio che in alcune regioni italiane è particolarmente elevato. L’ISS rileva infatti come l’indice di contagio Rt continui ancora a salire in Italia, raggiungendo lo 0,93 per cento e, in quattro regioni, superando l’1 per cento. “L’epidemia in Italia si mantiene grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali”, afferma l’Istituto superiore di sanità in riferimento al periodo 21-27 dicembre. Sono 4 le regioni che preoccupano maggiormente: Basilicata, Calabria, Liguria e Veneto. Qui, l’indice Rt è superiore a 1, mentre in Puglia e in Lombardia è tornato a 1. Numeri che allontanano ancor più la possibilità, già remota, di poter vedere la riapertura, nella seconda parte del mese di gennaio, di tutte quelle attività definite ‘non essenziali’ e chiuse da fine ottobre, tra cui sale giochi, sale scommesse, sale bingo e luoghi di intrattenimento.
“Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, complessivamente l’incidenza rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese – scrive l’ISS -. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle regioni un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Ciò conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste”. lp/AGIMEG