“Aver deciso, con il DPCM del 24 ottobre scorso, di sospendere le attività di alcuni settori specifici (tra cui sale giochi, sale scommesse e bingo ndr) non deriva da un mancato rispetto delle misure di sicurezza, che anzi sono state adottate con rigore, anche con sacrifici e costi di organizzazione, quanto piuttosto ha la sua spiegazione nell’esigenza di ridurre l’eventualità di un possibile contagio diffuso nelle occasioni di socialità, di relazione, soprattutto in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia. La scelta operata dal Governo discende esclusivamente dalla necessità fondata sull’evidenza scientifica di diradare le interazioni tra persone estranee, per contrastare il diffondersi del virus. Per questo motivo siamo partiti proprio da determinate attività, non in quanto ritenute non essenziali, ma in quanto spingono ad una propensione delle attività sociali”. E’ quanto ha spiegato il Premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera sulle misure per il contrasto della diffusione dell’epidemia da COVID-19, rispondendo indirettamente anche alla categoria degli operatori di gioco, che hanno sempre evidenziato l’applicazione di tutte le misure per contrastare il diffondersi dell’epidemia nelle loro sale. Per il Premier, dunque, la ‘colpa’ di sale giochi, sale scommesse e bingo non sarebbe quella di non aver adottato i protocolli di sicurezza, ma di essere per la loro stessa natura un luogo di aggregazione sociale, e come tale potenzialmente pericoloso. cr/AGIMEG