Roma, Tar Lazio: “Legittimo sospendere la licenza per la raccolta di gioco quando sono violati i limiti orari imposti dal Comune”

Il titolare di una sala slot è ricorso al Tar del Lazio per contestare la sospensione della licenza a causa della violazione dei limiti orari imposti dal Comune di Roma. Secondo l’esercente tale regolamento limita l’esercizio d’impresa, ma i giudici del Tar hanno affermato che “la sospensione è stata irrogata ai sensi dell’art. 10 del TULPS secondo cui ‘Le autorizzazioni di polizia possono essere revocate o sospese in qualsiasi momento, nel caso di abuso della persona autorizzata’. Il provvedimento sanzionatorio trova, quindi, fondamento in una fonte di rango primario e tiene conto della condotta recidiva rilevata a seguito di specifici controlli svolti dall’Autorità di polizia. Trattandosi di licenza il cui rilascio è di competenza dell’autorità di P.S. (Questore) la medesima Autorità può ben irrogare le sanzioni previste in caso di violazioni della disciplina e ciò a prescindere dalla fonte che regola l’attività delle sale scommesse, nel caso di specie il regolamento adottato dal Comune di Roma al fine di prevenire o limitare il fenomeno della ludopatia”. Inoltre, “a fronte del riconoscimento del potere del Sindaco di disciplinare l’orario di apertura delle sale da gioco e di funzionamento degli apparecchi con vincite in danaro, deve logicamente e giuridicamente affermarsi la sussistenza anche di un corrispondente potere sanzionatorio, che sia effettivo e dunque non meramente simbolico o sproporzionato, in modo da garantire l’effettività della stessa disciplina sindacale”. Con questa motivazione il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso e confermato la validità dei limiti orari imposti dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi. ac/AGIMEG