Alesse (dir. ADM): ‘Delega Fiscale opportunità unica per risolvere il problema tra gioco pubblico e territorio. Importante tutelare le categorie più esposte, ma no al proibizionismo per un settore chiave per Erario e occupazione’

Delega Fiscale, Enti Locali, Erario, occupazione, industria, online: questi sono alcuni dei temi toccati dal direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Alesse in un’intervista rilasciata a Milano Finanza.

In merito all’attesissima riforma nazionale del gioco prevista nella Delega Fiscale, Alesse ha dichiarato che: “Credo che il legislatore, grazie alla delega fiscale, abbia in questo momento storico l’opportunità, oltre che la responsabilità, di varare, dopo diversi tentativi andati a vuoto, una necessaria riforma strutturale del settore che sciolga in modo equilibrato il nodo del rapporto tra l’industria del gioco pubblico ed il territorio”.

Il direttore di ADM è quindi intervenuto sulla questione delle normative regionali: “Gli Enti Locali concorrono insieme all’Agenzia ad attuare politiche di prevenzione, individuando le aree territoriali “sensibili” nelle quali il gioco, anche se lecito, deve essere tenuto a distanza per tutelare le categorie più esposte”.

Alesse ha anche parlato del valore per l’Erario del comparto del gioco pubblico che, ricordiamo, ha permesso alle casse dello Stato di incassare nel 2022, 11 miliardi. Il direttore di ADM ha quindi sottolineato il valore economico di una filiera industriale che, grazie alle concessioni e agli atti regolatori con i quali l’Agenzia gestisce il mercato del gioco pubblico, dà lavoro regolare a decine di migliaia di persone.

“In ogni paese di matrice liberale le derive proibizionistiche non sono mai ammissibili”, ha sottolineato Alesse nell’intervista. “Ma è altrettanto vero che si impone un serio approfondimento di sistema per rafforzare il perimetro di legalità, soprattutto alla luce del contesto digitale in cui si sta sempre più collocando l’intero comparto del gioco pubblico. L’utilizzo massivo della tecnologia richiede, anche nel settore del gioco e delle scommesse, un serio ripensamento dell’approccio operativo – ha concluso Alesse – perché non è più sufficiente presidiare la linea di demarcazione tra il gioco legale e quello illegale“. sb/AGIMEG