Riordino sale scommesse, sale giochi, sale bingo e punti gioco: nuovo documento dei tecnici delle regioni al MEF: distanziometro a 500 metri ed 11 ore di chiusura al giorno. A rischio la rete legale, posti di lavoro, sicurezza utenti, prevenzione ludopatia ed entrate erariali

Il “Gruppo tecnico delle regioni e delle province autonome sub area dipendenze” ha presentato un secondo documento al tavolo tecnico istituito dal Ministero dell’Economia e Finanze per il riordino del gioco fisico.

Si tratta di un documento che propone un ulteriore giro di vite rispetto al primo documento che Agimeg aveva pubblicato integralmente. Un giro di vite folle che, se applicato, impatterebbe in maniera devastante sulla rete fisica legale, lasciando ampi spazi all’illegalità ed alla criminalità.

Nel nuovo documento, molto più breve del primo, si identifica in 500 metri (e non 250 come nel primo documento) la distanza delle attività di gioco dai luoghi sensibili. Un distanziometro devastante considerando anche che i luoghi sensibili verrebbero aumentati. Oltre ai classici luoghi di culto ed istituti scolastici, verrebbero inseriti banche, bancomat, compro oro, uffici postali, stazioni ferroviarie e di pullman, strutture sanitarie.

Per il riordino si dovrebbe tenere conto, secondo il nuovo documento del Gruppo Tecnico, della densità popolazione e della tipologia delle attività di gioco.

Ed è un documento con delle contraddizioni. In questa seconda proposta si auspica infatti che venga ridotto il numero delle awp e delle vlt. Peccato che nel primo documento presentato dallo stesso Gruppo Tecnico, venga proposta una tabella dove awp e vlt sono già diminuite nel 2023 rispetto al 2022, così come sono calate le sale vlt e gli esercizi come awp.

Novità anche per quanto riguarda i limiti orari per le attività di gioco. Nel primo documento veniva riportato che: “Considerando le norme regionali “un’ipotesi di limitazione del gioco potrebbe essere dalle 7 alle 9 del mattino, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20”. Nel secondo documento l’orario di limitazione del gioco viene ampliato ad 11 ore al giorno con la chiusura da mezzanotte alle 5 del mattino.

Insomma una secondo documento davvero “rischioso” per la sicurezza degli utenti, che si troverebbe circondati da attività illegali, per la prevenzione della ludopatia (le persone affette da disturbo di gioco d’azzardo preferiscono giocare lontano da casa come affermato in una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità), per la perdita di migliaia di posti di lavoro derivanti dalla chiusura di attività colpite da una situazione economicamente non sostenibile e per l’Erario che vedrebbe un brusco calo delle entrate. sb/AGIMEG