Nuovo capitolo per il braccio di ferro tra Governo e regioni sul riordino del settore del gioco fisico. Il prossimo 14 novembre è previsto un incontro tecnico.
Le Regioni hanno così preparato un documento di risposta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che aveva predisposto un testo di intesa con le regioni.
Al centro del documento predisposto dagli Enti Locali l’ulteriore riduzione della rete di gioco legale. Con tale riduzione i locali generalisti (bar e tabacchi) passerebbero da 40.000 della proposta governativa a 34.000, mentre le sale dedicate da 5.000 a 2.250 e i punti scommesse da 10.000 a 8.000. Quindi, la controproposta delle regioni porterebbe il network legale a meno di 45.000 esercizi, 10.000 in meno rispetto a quelli stimati dal Governo. Misure queste che porterebbero inevitabilmente effetti negati su posti di lavoro, gettito e tutela della legalità. Il testo predisposto dalle regioni prevede la riduzione a 180.000 unità per le slot, con una contrazione del 28%. Taglio del 25% invece per le Vlt, raggiungendo quota 41.250 apparecchi. Le regioni riconoscono poi come luoghi sensibili: istituti con scuole secondarie di primo e secondo grado, strutture sanitarie che ospitano centri per la cura delle dipendenze, luoghi di culto, strutture di aggregazione giovanile e centri anziani.
Il documento mantiene la distinzione tra locali certificati e non certificati per il distanziometro prevista dal Mef. Ricordiamo che per il Governo la certificazione dovrebbe portare a un’azzeramento delle distanze. Due, invece, le distanze previste dal documento delle regioni: di 150 metri dai luoghi sensibili per chi è certificato, 200 metri per i non certificati. Ampliati inoltre i limiti orari: sei ore per i negozi certificati, otto ore per gli altri.
Nel documento degli Enti Locali focus anche sull’abolizione dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo previsto nella Legge di Bilancio. lp/AGIMEG