Riordino gioco fisico, la controproposta del MEF alle Regioni: 39.000 esercizi generalisti, 200.000 slot, 42.500 vlt, distanze di 100 e 200 metri, solo 2 luoghi sensibili e 6 ore di chiusura. Si punta sui negozi “certificati”. Tutti i dettagli

E’ in programma perlunedì 25 novembre una nuova riunione del tavolo tecnico tra Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regioni sul riordino del gioco fisico.

Il Governo ha predisposto una nuova proposta da presentare, basata sul mantenimento della rete studiata durante la trattativa con gli Enti Locali. Normative troppo stringenti per il Ministero dell’Economia potrebbero determinare un danno erariale e lo spostamento sulla rete illegale.

Al centro del dibattito anche l’abolizione dell’Osservatorio sul Gap previsto nella Legge di Bilancio, attualmente in Parlamento e l’eventuale destinazione di parte delle entrate dai giochi alle Regioni.

Il nuovo documento predisposto dal Mef alza a 39.000 gli esercizi generalisti (contro la proposta di 34.000 fatta dalle Regioni), 4.500 le sale specializzate, 9.000 i punti scommessa. Le Regioni avevano invece chiesto solo 2.250 sale specializzate e 8.000 punti scommesse. Il totale è quindi di 52.500 punti gioco – come apprende Agimeg da fonti istituzionali -. Sul fronte apparecchi, invece, per il Mef si deve rimanere sulle 200.000 slot e le 42.500 Vlt.Riordino gioco fisico

Per quanto riguarda le distanze, secondo il Mef, si può tollerare una distanza di 100 metri dai punti sensibili per gli esercizi certificati e di 200 metri per i non certificati.

Il Governo conferma anche due luoghi sensibili, scuole di primo e secondo grado e Strutture sanitarie che ospitano centri di recupero delle dipendenze, poichè un aumento determinerebbe l’impossibilità di avere punti gioco e di conseguenza una sicura riduzione delle entrate.

Nuova proposta anche per gli orari di chiusura: per gli esercizi certificati dalle 5 alle 9 e dalle 13 alle 15, mentre per i non certificati dalle 5 fino alle 9.30 e dalle 13 alle 15. Gli orari però saranno solo per gli apparecchi da intrattenimento perché un’eventuale applicazione agli esercizi che offrono scommesse avrebbe un forte impatto e un conseguente spostamento al circuito illegale. lp/AGIMEG