Ancora tutto fermo sulla riforma dei giochi e sulla proroga della concessioni. Il dossier è infatti ancora sui tavoli del ministero dell’Economia, che sta cercando una quadratura del cerchio che sia funzionale ad un riordino generale del sistema, capace di contemplare un nuovo modello distributivo dei giochi, regolare i rapporti con le autonomie locali e inasprire le sanzioni contro il gioco illegale, prevedendo anche nuovi poteri di controllo.
Ad impedire finora di giungere ad una soluzione – secondo quanto riporta MF-Milano Finanza – è il nodo risorse, stimate in circa 900 milioni di euro. Il Ministero finora ha optato per una proroga onerosa, soluzione che tuttavia si scontra con i timori dei concessionari e degli operatori, in considerazione del fatto che il settore è stato tra i più colpiti dalle limitazioni e dalle chiusure imposte dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Il rischio è che il comparto del gioco pubblico possa bloccarsi, con conseguenti pesanti ripercussioni in termini di entrate erariali. Numeri importanti, visto che nei primi 10 mesi del 2021, secondo i dati diffusi dal MEF, le entrate relative ai giochi ammontano a 9,3 miliardi di euro, oltre un miliardo in più del 2020. lp/AGIMEG