Continua l’esame della Delega al Governo per la riforma fiscale nelle Commissioni della Camera dei Deputati. Nel testo all’articolo 13, ricordiamo, vi sono le misure relative al riordino del settore dei giochi.
Pietro Pittalis (FI), presidente nella II Commissione Giustizia ha ricordato: “Il Capo III contiene solo l’articolo 13 che delega il Governo al riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici, con la finalità esplicita di prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose. Tra i princìpi e criteri direttivi che il Governo è tenuto a rispettare per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, si evidenziano, tra gli altri, quelli riferiti: alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo e del gioco minorile (comma 1, lettera a)); al potenziamento del contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’offerta di gioco (comma 1, lettera d)); alla revisione della disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi gravanti sui giochi, per una maggiore efficacia preventiva e repressiva della loro evasione o elusione, nonché delle altre violazioni in materia, comprese quelle concernenti il rapporto concessorio e il riordino del vigente sistema sanzionatorio, penale e amministrativo, al fine di aumentarne l’efficacia dissuasiva e l’effettività, prevedendo sanzioni aggravate per le violazioni concernenti il gioco a distanza (comma 1, lettera m))”.
Alessandro Amorese (FDI), relatore, in VII Commissione Cultura ha aggiunto: “L’articolo 13 reca una apposita delega per la riforma del settore dei giochi e delle scommesse. Viene anzitutto confermato il modello organizzativo del sistema dei giochi basato sul regime concessorio e autorizzatorio. Si prevedono inoltre i princìpi e criteri direttivi con specifico riguardo, tra l’altro, alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo; alla dislocazione territoriale delle sale da gioco e dei punti di vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, dislocazione che – si precisa nel testo – dovrà tenere conto di parametri di distanza da luoghi sensibili determinati su base nazionale (cosiddetto distanziometro); ai requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti concessionari, alla crisi del rapporto concessorio, alla riserva statale nella organizzazione ed esercizio dei giochi, al prelievo erariale, alla partecipazione degli enti locali al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, alle regole di rilascio delle licenze, alla disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, alla qualificazione e alla responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento. Nel corso dell’esame in sede referente sono stati introdotti due princìpi e criteri direttivi di delega ulteriori: il primo volto a prevedere l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili; il secondo contenente la previsione dell’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione”.
“L’articolo 13 reca i principi e i criteri direttivi per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, con specifico riguardo, tra l’altro, alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, alla dislocazione territoriale degli esercizi, ai requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti concessionari, alla crisi del rapporto concessorio, al riparto tra fonti per la disciplina dei tributi, dei singoli giochi e delle condizioni generali di gioco, al prelievo erariale sui singoli giochi, alla partecipazione degli enti locali alla pianificazione e all’autorizzazione dell’offerta fisica di gioco, alle regole di rilascio dei titoli abilitativi, alla disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, alla qualificazione e alla responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento. Si rinvia inoltre a un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze la definizione di un programma di contrasto al gioco illegale; si prevede, infine, l’accesso, da parte dei soggetti che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati, nonché la presentazione alla Camera di una relazione annuale del Ministro dell’economia e delle finanze sul settore del gioco pubblico”, ha detto Silvio Giovine (FDI), relatore nella X Commissione Attività produttive.
“Taluni dei princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo 13, in materia di riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, in particolare quelli di cui alla lettera a) del comma 2, concernenti l’introduzione di misure finalizzate a garantire la piena tutela dei soggetti più vulnerabili nonché a prevenire i disturbi da gioco d’azzardo e il gioco minorile. Le misure citate riguardano, in particolare: la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita; l’obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti; il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco; la previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre il gioco; la certificazione degli apparecchi e la loro graduale conversione in strumenti che consentono il gioco solo da remoto; il divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente ai minori; l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili; la previsione dell’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione”, ha aggiunto Francesco Maria Salvatore Ciancitto (FDI), relatore nella XII Commissione Affari sociali.
Andrea Quartini (M5S), nel riservarsi di intervenire anche in sede di dichiarazione di voto, ricorda che “il Servizio sanitario nazionale è finanziato dalla fiscalità generale e che pertanto un sistema tributario che non consente di recuperare le risorse sottratte dall’evasione pregiudica la garanzia del diritto alla salute per tutti i cittadini nonché, più in generale, forme avanzate di tutela sociale. Nel rilevare che la delega in esame per alcuni aspetti sembra incoraggiare l’evasione fiscale e prevedere in maniera indiretta forme di condono, ritiene necessaria una riflessione all’interno della Commissione Affari sociali sulla tenuta del sistema di welfare nel Paese. Si dichiara preoccupato per la scelta di intervenire con invarianza di gettito per quanto concerne la tassazione del gioco d’azzardo. Nel ricordare che l’approccio scientifico oggi prevalente ha consentito la riclassificazione del disturbo da gioco d’azzardo, da disturbo del controllo degli impulsi a disturbo da dipendenza, e che questa prospettiva amplia considerevolmente lo spettro cittadini considerabili come a rischio, auspica che vi sia maggiore coraggio nell’affrontare il tema, anche attraverso l’introduzione di adeguate misure di prevenzione. Nel ribadire che un serio contrasto al gioco d’azzardo patologico non può conciliarsi con l’obiettivo dell’invarianza delle entrate fiscali, ricorda di avere presentato emendamenti al riguardo, poi respinti, presso la Commissione competente in sede referente. In conclusione, rileva che il provvedimento in esame rappresenta un’occasione persa per quanto concerne la realizzazione di un sistema tributario più favorevole alla promozione di un sistema sanitario più efficace e il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo”.
La Delega al Governo per la riforma fiscale ha ricevuto parere favorevole della III Commissione Affari esteri e comunitari e della XIII Commissione Agricoltura, parere favorevole con osservazioni della VII Commissione Cultura che ricorda che “il titolo II, concernente i tributi, rappresenta la parte più ampia della delega ed è articolato in tre capi, relativi rispettivamente ai principi di delega per la riforma delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’IRAP, alla riforma delle imposte indirette e alla disciplina dei giochi”. cdn/AGIMEG