Ilaria Ugenti (Ipsos): “Le aziende di gioco hanno cercato di salvaguardare i posti di lavoro ma il 17 % è stata costretta a licenziare personale”

“Abbiamo realizzato un campione rivolto al target degli esercenti attraverso interviste telefoniche. Si tratta di un tipo di settore che ha registrato una certa sofferenza legato al periodo della pandemia. Il 61% degli intervistati dichiara di essere meno soddisfatto rispetto a prima della pandemia, quindi è evidentemente un settore che sta denunciando e che è pienamente consapevole della sofferenza economica”. E’ quanto ha affermato la Corporate Reputation Leader di Ipsos, Ilaria Ugenti, presentando la sua ricerca durante l’evento ‘Il mercato del gioco: prospettive economiche e sociali’ organizzato dalla Luiss Business School.

“Questo comparto ci dà una fotografia della micro-impresa italiana. Si tratta nel 45% dei casi di aziende che impiegano almeno 3 dipendenti e almeno l’80% ha cercato di mantenere il numero di occupati costante, ma il 17% è stato costretto a licenziare qualcuno. Se non fossero presenti nel territorio il 34% degli esercenti pensa che si creerebbe un disagio alla comunità. L’attività ha sicuramente subito una mutazione dalla pandemia e il 42% degli esercenti è conscio che i clienti spendono meno rispetto a prima, ma è anche evidente un fenomeno di forte digitalizzazione degli ultimi anni. Il 75% degli esercenti percepisce una illegalità molto presente, ma quando l’esercente si sente protagonista dell’erogazione dell’offerta di gioco si possa contenere il diffondersi dell’illegalità poiché solo il 26% di loro percepisce un livello di illegalità alto nel suo territorio. Anche dal punto di vista dell’esercente l’illegalità può toccare il canale fisico nel 70% dei casi, una percentuale più contenuta di quella dell’opinione pubblica ma rimane un dato importante. Il gioco illegale è un problema molto grave con delle conseguenze molto rilevanti, ma è interessante osservare che dal loro punto di vista non ha solo a che fare con il danno economico ma comporta dei rischi per la popolazione. C’è l’dea che non si riuscirà mai che, con gli strumenti attuali, non si riuscirà mai ad eliminare l’illegalità”. ac/AGIMEG