“Tra le principali evidenze del Rapporto portate dalle analisi della Luiss Business School, vanno segnalati i dati relativi all’impatto della pandemia (dal fatturato complessivo di oltre 15 miliardi nel 2018 si è avuta nel 2020 una complessiva riduzione della spesa del 33,5%) ed il fatto che nel 2020 il gettito erariale da gioco ha registrato la più bassa incidenza alle entrate fiscali dal 2006”, evidenza l’indagine IPSOS sul mercato del gioco.
“L’elasticità della raccolta totale di gioco rispetto al reddito pro capite è pari a 0,42. Questo fatto evidenzia che il “gioco” è un bene “normale” (la domanda cresce al crescere del reddito) ed un bene “necessario” (ineliminabile dal paniere dei consumi). Inoltre l’elasticità della spesa totale per il gioco in denaro rispetto alla spesa ricreativa pro capite è pari a 0,48. Questa elasticità è positiva e inferiore a 1 per tutti i giochi, confermando le caratteristiche della “normalità” e della “necessità” (in senso tecnico) del gioco in denaro.
I risultati dell’analisi, che aiutano a comprendere la rilevanza di tali fattori, risultano essere molto utili per tutti gli stakeholder (ad esempio, operatori del settore e policy maker) al fine di perseguire una serie di obiettivi, non ultimo dei quali quello di fronteggiare al meglio il gioco illegale. I risultati econometrici confermano il ruolo positivo che il gioco in denaro può esercitare sul benessere dei giocatori. A tal fine, è necessario che venga opportunamente tutelato attraverso una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche, e sia accompagnato da una lotta serrata e senza quartiere al gioco illegale”. cr/AGIMEG