Crotone, Vibo Valentia e Napoli sono le province più esposte al rischio che la criminalità organizzata si infiltri nel tessuto economico, politico e sociale. A stilare la classifica ci ha pensato l’Eurispes, nel report sull’Indice di Permeabilità dei Territorio alla Criminalità Organizzata, ricerca che si inserisce nel quadro del Protocollo d’Intesa tra la Direzionale Nazionale Antimafia e Antiterrorismo con l’Eurispes. L’istituto sottolinea però che nessuna provincia italiana è esente da rischio. In fondo alla classifica ci sono province come Monza e Brianza, Como e Udine in cui l’indice di permeabilità segna valori più bassi, ma non si azzera. A eccezione di alcune province, comunque, si riscontra “una generale diminuzione delle condizioni di permeabilità nel tempo”, anche se le aree che mostrano le variazioni maggiori sono quelle che avevano fin dall’inizio un indice di permeabilità contenuto. Le grandi province però mostrano un trend opposto: a Roma il livello di permeabilità è cresciuto di 3,28 punti, e l’area della Capitale è salita di 44 posizioni nella graduatoria; la provincia di Milano è cresciuta del 2.57 (+39 posizioni).
“I gruppi criminali ricercano, dall’occupazione dello spazio economico dei territori, dei vantaggi materiali sostanzialmente di natura economico-finanziaria” spiega l’Istituto di ricerca. “Di conseguenza, la batteria di indicatori dell’indice tiene conto anche delle redditività e delle possibilità di profitto dei territori”. Per effettuare l’analisi sono stati scelti una serie di indicatori che servono a “quantificare la permeabilità all’infiltrazione criminale e non la presenza diretta. Pertanto sono stati scelti gli indicatori che misurano gli aspetti del territorio collegati a una potenziale infiltrazione criminale, ma non sono usati indicatori che misurano l’effettiva penetrazione della criminalità sul territorio”. L’Eurispes sottolinea ancora che “Le modalità con cui l’infiltrazione e il radicamento sul territorio avvengono, mutano a seconda del gruppo criminale, del momento storico e delle caratteristiche intrinseche dei territori. Ciò comporta che la permeabilità ha una natura complessa e multidimensionale che non può essere ridotta esclusivamente a un fenomeno di violenza ma, anzi, deve essere analizzata attraverso una più ampia lente socioeconomica”. E quindi conclude affermando che – sebbene i fattori che determinano una maggiore permeabilità siano eterogenei – di fatto le province a maggiore permeabilità coincidono con quelle più arretrate. Infine, l’Eurispes sottolinea anche il legame “fra il fenomeno della permeabilità e il manifestarsi di crisi economico-finanziarie nazionali e internazionali”. Un’ulteriore dimostrazione del fatto che “i momenti di crisi siano per la criminalità organizzata occasioni favorevoli per infiltrarsi nel territorio”.
Di seguito la classifica stilata dall’Eurispes. lp/AGIMEG