dal nostro inviato – “In Italia il fenomeno del match-fixing è presente dal 1989, quindi siamo ben consapevoli dei rischi. Tutte le nostre forze armate sono preparate a prevenire e combattere il rischio di match-fixing. Tutti gli sport possono essere intaccati da questo tipo di fenomeno ed è ciò che lo rende difficilmente prevedibile. È importante che le forze dell’ordine abbiano le capacità e le competenze per poter prevenire, abbiamo dei progetti in merito. E’ necessaria la cooperazione a livello internazionale. Il nostro approccio è basato sull’idea che prevenire è meglio che curare, quindi cerchiamo di monitorare i flussi di scommesse e i club. In Italia c’è una grande cooperazione tra le forze dell’ordine e c’è un continuo scambio di informazioni. Dal nostro punto di vista, noi stiamo ampliando le unità che possono ricevere i dati e comprendere ciò che accade di strano nei flussi di scommesse”. E’ quanto ha detto Roberto Ribaudo, Director of the 3rd Interpol Division, durante l’evento Anti Match-Fixing Top Training (AMATT) International Conference, che si sta tenendo a Roma presso il CONI. ac/AGIMEG