“Salute, lavoro e riaperture”. Con queste tre parole il numero uno della Lega Matteo Salvini ha sintetizzato le priorità di cui si dovrà occupare il nuovo Governo. Alla vigilia dell’incontro con Draghi, Salvini ha anticipato i tre punti imprescindibili per la Lega. Per quanto riguarda la salute il senatore della Lega ha dichiarato che: “proporremo a Draghi il modello lombardo che è il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e delle vaccinazioni”.
Per quanto riguarda invece lavoro e riaperture, Salvini ha sottolineato che: “abbiamo già sottoposto al prof. Draghi il tema delle riaperture dei ristoranti. Non si capisce perché i bar e i ristoranti possono rimanere aperti a pranzo e non a cena. Sono inspiegabili i silenzi del Governo”.
Questa spinta della Lega sulle riaperture potrebbe essere un segnale di buon auspicio anche per il settore del gioco pubblico che vede le sale giochi, sale scommesse e sale bingo chiuse, tra il primo e secondo lockdown, da 212 giorni. Era stato infatti proprio Salvini ad ascoltare a più riprese le donne (prima e seconda news di Agimeg) che stanno manifestando a Roma, da quasi tre settimane, in difesa dei lavoratori del gioco pubblico.
L’accostamento tra il mondo del gioco ed attività assimilabili è stato fatto a più riprese, anche dal sottosegretario Baretta nell’incontro avuto con Antonia Campanella e la rappresentanza delle donne in presidio davanti a Montecitorio. Nell’incontro, come riportato dalla delegazione delle donne, si è anche parlato della questione che, nel caso di apertura di attività accostabili al settore del gioco, anche quest’ultimo dovrebbe riaprire. L’accostamento bar-sala scommesse, ristorante-sala bingo o sala giochi, non appare azzardato. Anzi, in tema di protocolli di sicurezza per il personale e gli utenti, le imprese di gioco offrono addirittura maggiori garanzie.
Inoltre, a quanto appreso da Agimeg, c’è una forte attività delle associazioni legate al gioco per far sì che alla scadenza dell’attuale DPCM, il 5 marzo prossimo, ci possa essere una riapertura delle sale. Potrebbe essere una apertura con delle limitazioni (su orari e contingentamento) e legata al “colore” del territorio o della regione. L’obiettivo è quello di poter far convivere le riaperture con la gestione della circolazione del virus. Insomma, imparare a lavorare con il virus ancora presente ma con sistemi e protocolli di massima sicurezza per tutelare tutte le esigenze. Ovviamente l’incertezza politica e la variabile contagi possono fare la differenza, insieme ad una parte politica “ostile” al settore. La questione rimane aperta e dopo la costituzione del nuovo Governo si potrà avere un quadro più definito. es/AGIMEG