Ha suscitato rabbia e indignazione, tra esercenti e lavoratori del settore del gioco pubblico, la scelta di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, di posticipare l’apertura di sale scommesse, bingo e slot al 1°luglio. Una decisione incomprensibile, che allontana il Lazio dalla scelta di tutte le altre regioni. Attribuire ai nuovi focolai di Covid-19 scoperti a Roma la scelta di Zingaretti appare una falsità: “Allora il Governatore della Lombardia Fontana dovrebbe aprire a dicembre e invece le sale giochi ripartiranno il 15 giugno”; “Se il problema sono i due nuovi focolai allora bisogna richiudere subito tutto, invece si punta solo a non far ripartire il gioco legale”. Questi i principali commenti che circolano nel mondo di esercenti e lavoratori del Lazio.
L’intervento della Lega Salvini-Premier
E la decisione del Presidente del Lazio porterà allo scontro politico. I rappresentati della Lega Salvini-Premier nella Regione hanno infatti annunciato che daranno battaglia ad una scelta definita “ignobile”: “Ogni giorno una categoria lavorativa viene vessata e stavolta è toccata a quella del gioco legale. Zingaretti, appellandosi alla parte di Dpcm che prevede la possibilità di intervento delle regioni in caso di emergenza da pandemia, ha spostato l’apertura delle sale scommesse, bingo e slot al 1° luglio – ha dichiarato Angelo Orlando Tripodi, consigliere nella Regione Lazio della Lega Salvini-Premier, nella diretta facebook con il direttore di Agimeg Fabio Felici – una scelta incomprensibile se si valuta l’operato di altre regioni, come la Lombardia, che nonostante sia la regione più colpita da Coronavirus, farà ripartire il settore dal 15 giugno. Si tratta dell’ennesimo schiaffo a questo settore da parte della Regione Lazio, come le caso delle distanze sulla aperture delle sale giochi, provvedimento emanato solo per fare una marchetta al Movimento 5 Stelle”. Insomma si tratterebbe dell’ennesimo allineamento del PD alla linea del M5S, in questo caso per la caccia alle streghe, dove quest’ultime sono le agenzie e sale di gioco legale: “Quello che è successo negli ultimi anni e nel caso specifico della apertura ritardata delle sale, è un cercare di accaparrarsi la simpatia dei 5 Stelle per mantenere in piedi la Regione Lazio ed un rapporto a livello governativo – ha sottolineato Tripodi – voi come settore dovete compattarvi per combattere questo accanimento senza senso. Io ed i miei colleghi Cartaginese, Ciacciarelli, Corrotti, e Giannini della Lega Salvini-Premier saremo al vostro fianco. Comunque se il Governo deciderà che il gioco legale deve andare avanti, allora gli deve concedere gli giusti spazi ed opportunità. Altrimenti decida che vuole chiuderlo definitivamente, facendo così un favore a chi gestisce il gioco illegale. Questa gente non ha nemmeno idea delle migliaia di lavoratori e famiglie che ci sono dietro questo settore. E non hanno nemmeno mai pensato agli imprenditori del gioco legale. In un periodo così lungo di chiusura dal Governo non è mai arrivata una parola od un sostegno concreto soprattutto per i tantissimi piccoli imprenditori. Insomma non hanno fatto nulla, se non far indebitare ancora di più il settore”.
Lunedì mozione per far ripartire prima le sale giochi
“Non solo tante imprese di gioco pubblico non riapriranno, ma molte chiuderanno con debiti e quindi impossibilitate a fare altro. Ci tengo a sottolineare che questo è il settore più vessato in Italia. Già solo di tasse dirette contribuisce alle casse dell’Erario con il 50% della spesa (oltre 10 miliardi di euro all’anno ndr), ma con quelle indirette di arriva alla folle cifra del 70% – spiega il consigliere regionale della Lega Salvini-Premier – Quello di Zingaretti è un atto ignobile (IL BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO) fatto a braccetto con il Movimento 5 Stelle. Il Gruppo alla Regione Lazio della Lega Salvini-Premier lunedì 15 giugno presenterà una mozione per una immediata retrocessione di questo deliberato e che questo tipo di attività possa ripartire il prima possibile. Gli daremo tempo fino a mercoledì per redigere questo atto altrimenti invito il settore a venire il giorno stesso a protestare sotto la Regione. Non può passare il concetto che tanti padri e madri di famiglia non abbiamo le stesse tutele degli altri lavoratori. E non può essere che ci si accanisca in maniera così forte e continua contro il settore del gioco legale, fatto di tante persone perbene, facendo così un favore alla malavita con il ritorno degli apparecchi contraffatti, del vero gioco d’azzardo che prenderà il posto di quello pubblico e controllato”. Alla diretta hanno partecipato anche Vincenzo Cerreto (Gioco Legale Uniti per Roma) e Giuseppe Spirito (Confederazione Gestori Sale Scommesse) che hanno confermato che, in mancanza di un atto che permette alla sale scommesse, bingo e slot di riaprire prima del 1° luglio, sono pronti a mobilitare esercenti e lavoratori per protestare davanti alla Regione Lazio. In tal senso hanno chiesto l’appoggio anche delle altre sigle che hanno dato vita alla storica manifestazione di Roma del 9 giugno scorso. sb/AGIMEG