Riapertura, Mario Conca (cons. Regione Puglia) ad Emiliano (pres. Puglia): “Basta falsi moralismi, le sale gioco devono ripartire il prima possibile”

“Presidente Emiliano, le scrivo per dar voce a migliaia di attività commerciali che, per anni, hanno assicurato un reddito a più di 10mila famiglie nella sola regione Puglia. Mi riferisco alle attività del mondo del gioco legale, che sono chiuse dall’8 marzo e nell’incertezza più deprimente. Sono davvero pochissime le attività ancora chiuse nelle nostre città, per questo le chiedo di fare l’impossibile per garantire anche a loro il sacrosanto diritto di lavorare, poiché ci sono tutte le condizioni di legge.” E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale della Puglia, Mario Conca. “Per molti di loro, questo calvario, sta diventando davvero insostenibile, ingiusto, discriminate e profondamente incostituzionale. Le utenze e gli affitti si accumulano, non sanno se e come avverrà la riapertura. Come tutte le altre attività – prosegue Conca -, anche loro potrebbero far rispettare gli obblighi di contenimento, le distanze interpersonali e tutte le disposizioni previste dai DPCM e dalle ordinanze regionali. Hanno bisogno di ricominciare al più presto per evitare chiusure dopo anni di sacrifici, i costi fissi stanno minando la sostenibilità finanziaria e la stabilità psicofisica di molti. Queste imprese, peraltro, sono state escluse dalle misure di finanziamento previste dalla sua Giunta Regionale e non potranno neanche indebitarsi per far fronte al mancato incasso. Mi riferisco alla misura Start, al Microcredito e al Titolo II, figli e figliastri. Sembra che il destino si sia accanito proprio contro coloro che assicurano entrate per 11 miliardi all’anno, contro chi è stato tassato dallo Stato durante l’emergenza sanitaria, per un ulteriore 0,50%, per aiutare lo sport. Ma se non lavorano che tasse pagheranno? E se davvero la incostituzionalità facesse profilare un danno erariale? A cosa è servita la modifica della legge 43? Sono imprenditori e non criminali, mediamente giovani, ma su di loro insistono tabù e pregiudizi anacronistici. Il gioco d’azzardo patologico non centra assolutamente nulla, il proibizionismo ha fallito sin dal principio con Adamo ed Eva, passando per il gangster Al Capone e giungendo alla legge Merlin. Questi centri rappresentano un presidio contro il gioco illegale, sono iper controllati da questure e prefetture, tenerli ancora chiusi sta consentendo alla malavita di appropriarsi di spazi difficili da controllare e contrastare. I portali online stanno sottraendo gettito fiscale facendo la fortuna di capitali stranieri. Ci sono lestofanti nella categoria del gioco legale? Certamente si, come ve ne sono in tutti i settori. Generalizzare in nome di un falso perbenismo ignorante non è più tollerabile. Presidente Emiliano, agisca ad horas oppure dica chiaramente in faccia quello che pensa, basta ipocrisie. Non si possono puntare due euro su una partita di uno dei tanti sport varcando l’uscio di un centro scommesse. Siete da TSO, posso dirlo? Spero che quanto scritto la faccia riflettere muovendola a pietà, ma, soprattutto, a consequenzialità”.” ac/AGIMEG