Giochi, Schiavolin (ad Cogetech) “La tassa da 500 milioni di euro poteva passare trasversalmente su tutti i giochi, non solo sugli apparecchi”

“Accogliamo il messaggio positivo di Baretta e sottoscriviamo anche la volontà e la necessità di razionalizzare l’offerta e ottenere servizi di controllo più severi. Avendo strategie sul lungo periodo siamo disponibili al dialogo per evitare situazioni che non possono essere accettate da nessuna delle parti. Nel caso della Stabilità ci sono stati incontri con Baretta, ma non sono stati efficaci. Auspichiamo che con la Delega Fiscale sia diverso”. E’ quanto dichiarato ad Agimeg da Fabio Schiavolin, ad di Cogetech, al margine del Forum di Obiettivo 2016, che si è svolto ieri a Roma. “Per quanto riguarda la tassa dei 500 milioni di euro – ha continuato Schiavolin – Baretta ha difeso l’intervento fiscale dicendo che sarebbe disposto a fissare la parte che spetta ai concessionari. Una frase che sta creando frizioni nel settore. Ridurre i compensi della filiera di un importo così alto non è facile da accettare. La tassa ha senso se viene rapportata ai margini di guadagno della filiera. Ci deve essere equilibrio. Ognuno di noi sta cercando delle soluzioni. E’ evidente che serve una regola chiara di applicazione della tassa, ma è altrettanto chiaro che non c’è allineamento tra gli operatori. La conflittualità deriva prima di tutto dall’importo. In ogni caso la tassa colpirà in maniera dura molti soggetti. E’ una somma molto elevata. Avremmo preferito che raccolta fiscale potesse passare trasversalmente su tutti i giochi e non solo sugli apparecchi da intrattenimento. Anche in questo senso abbiamo avanzato molte proposte. Baretta vede però negli apparecchi di intrattenimento il settore più facile da colpire. Si potevano colpire anche altri giochi – ha concluso l’ad di Cogetech – magari in maniera proporzionale. Alcune aziende faranno fatica o non ce la faranno a pagare”. gr/AGIMEG