“L’opinione pubblica ha una percezione negativa del gioco che ha trovato linfa non naturale nelle vicende di cronaca giudiziaria. In alcune circostanze abbiamo anche incontrato una politica che non ha presidiato il settore in maniera attenta e vigile. Ciò che vediamo è che ci sono tanti elementi positivi per l’erario e il benessere del consumatore. Accanto a questi effetti ci sono anche delle esternalità che originano dalla regolamentazione”. E’ quanto ha affermato il professore ordinario di Economia Politica della Luiss Business School, Alberto Petrucci, durante il convegno “Il gioco in Italia, tra legalità e illegalità” organizzato della Luiss Business School. “Il settore dei giochi è un mercato rilevante dal punto di vista delle persone che lo praticano, l’attenzione della pubblica autorità, il peso economico, occupazione e gettito. Il gioco ha una grande storia poiché è presente anche nelle società fluviali ed è sempre stato presente nelle civiltà. Dunque, c’è una forte osmosi tra il gioco con il progresso tecnologico e la matematica. La globalizzazione ha aperto un problema fondamentale: la diminuzione della base imponibile per la finanza pubblica Però, ha anche determinato nel campo dei giochi che l’operatore nazionale, in assenza di un trattamento meno vessatorio rispetto agli altri paesi, il giocatore fugge in quelle realtà. L’impatto economico del gioco è importante poiché oltre gli effetti diretti ci sono anche quelli indiretti. C’è di più, perché è presente anche il fenomeno delle esternalità. Ci sono anche impatti di carattere sociale ed è molto importante prestare attenzione alle condizioni di lavoro, salute e benessere dei giocatori e non giocatori. Ci sono due condizioni da considerare separate e dicotomiche: il gioco in denaro positivo tenuto sotto controllo dalle autorità e il gioco in denaro problematico che può generare problemi e deve essere attenzionato dalle autorità. Generalmente la dipendenza da gioco si accompagna ad altri meccanismi patologici. Alcuni dati, a livello europeo, determinano che l’Italia ricopre un ruolo importante e il settore è molto regolamentato. La spesa complessiva dell’anno scorso è crollata del 34% e il gettito, invece, del 74%. Nel 2020 c’è una ricomposizione del gioco a favore di quello online che è diventato il 20,5% dell’intero settore lo scorso anno. Il settore del gioco è caratterizzato da un buon livello di diffusione delle tecnologie digitali. Il gioco compendia molti aspetti della vita. Il suo potere di attrazione deriva dal fatto che in esso si proiettano bisogni, pulsioni o tratti esistenziali dell’uomo. Nel gioco sono presenti simultaneamente la sfida, il rischio, il rapporto con l’alea, il divertimento, la distrazione, la speranza di cambiare tenore di vita, sfida personale e tutto ciò che caratterizza esistenzialmente nell’uomo. Il gioco pubblico tutelato e sicuro può essere un modo per migliorare il benessere sociale e ciò è indiscutibile. E’ importante che la regolamentazione sia valida e capace di adattarsi dinamicamente all’evoluzione del settore considerando anche i costi economico-sociali connessi al gioco senza penalizzare le attività lecite. Il contrasto al gioco illegale si deve effettuare attraverso una strategia multivariata anche perché è importante ridurre il gioco illegale inconsapevole”. ac/AGIMEG