“Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all’obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. La disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica, legge 31 dicembre 2009, n. 196 che, all’articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell’anno precedente sia presentato – entro il successivo mese di giugno – alle Camere, con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione, la quale svolge anche una Relazione in merito. Nella presente nota si dà conto, come di consueto, delle sole parti del disegno di legge di rendiconto generale dello Stato, per l’esercizio finanziario 2021, di diretto interesse della XIII Commissione Agricoltura. Si tratta dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella 13), il quale, da fine settembre 2019, in base all’art. 1 del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 132 del 2019) ha nuovamente assunto tale denominazione, non avendo più attribuite le funzioni in materia di turismo che gli erano state trasferite, l’anno precedente, dal decreto-legge n. 86 del 2018. A seguito di detto processo di riorganizzazione, a decorrere da gennaio 2020 il Dicastero si presenta, a livello organizzativo, strutturato in tre Dipartimenti: Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, articolato in tre Direzioni generali; Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica, articolato anch’esso in tre Direzioni generali; Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, articolato in due Direzioni generali. Sono posti inoltre alle dirette dipendenze funzionali del Ministro due organismi operativi: il Comando Carabinieri Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA) ed il Reparto pesca marittima (RPM) del Corpo delle capitanerie di porto. Oltre a tale struttura centrale, per la realizzazione dei propri compiti istituzionali il Ministero si avvale, in un rapporto di stretta sinergia, anche di una serie di enti strumentali e vigilati (in particolare: AGEA; CREA; ISMEA, Ente Nazionale Risi; UNIRELAB). L’unica novità è rappresentata dalla istituzione dell’unità di missione per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. E’ quanto si legge nella documentazione per l’esame dei progetti di legge Rendiconto 2021 – Assestamento 2022.
“La Corte dei conti, nella sua Relazione sul rendiconto generale dello Stato, alla cui lettura si rinvia per un approfondimento, analizza la gestione del dicastero e dei singoli programmi di spesa. In linea generale, nella stessa Relazione si osserva che gli stanziamenti iniziali del Ministero sono stati più volte incrementati, nel corso del 2021, a seguito della decretazione d’urgenza intervenuta in corso d’anno e dovuta principalmente al perdurare della crisi pandemica da Covid-19. Tale decretazione d’urgenza ha determinato un incremento di 303,5 milioni di euro interamente attribuito alla Missione “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”; di tali risorse l’87,8 per cento è stato destinato al Programma “Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale” mentre il restante 12,2 al programma “Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica e mezzi tecnici di produzione”, aggiunge.
“Per ciò che attiene all’analisi dello stato di previsione della spesa del MIPAAF per centri di responsabilità (CDR), si ricorda che i CDR del Ministero sono stati, nell’anno 2021, quattro: Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro; Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale; Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare,della pesca e dell’ippica; Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). La realizzazione di ciascun programma di spesa è affidata ad un unico Centro di Responsabilità amministrativa. La Tabella che segue riporta gli stanziamenti iniziali e quelli definitivi di spesa complessiva in conto competenza e le rispettive variazioni, distinti per Centri di responsabilità, come desumibili dal Rendiconto generale dello Stato 2021, riferiti al MIPAAF”, aggiunge.
“Esaminando le spese per Centri di responsabilità, dalla Tabella si evince che le dotazioni definitive in conto competenza sono assegnate ai seguenti CDR, nel seguente ordine di rilevanza: CDR 3. Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica, che assorbe circa il 49.72 per cento dell’intero stanziamento definitivo; CDR 2. Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, che assorbe circa il 47,24 per cento del totale; CDR 4. Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che presenta circa il 2,71 per cento delle dotazioni definitive; CDR 1. Gabinetto e uffici diretta collaborazione all’opera del Ministro, che assorbe circa lo 0,33 per cento degli stanziamenti definitivi”, aggiunge.
“La missione che assorbe la quasi totalità delle risorse del Ministero (circa il 98,2 per cento degli stanziamenti definitivi di competenza) è la missione 9 “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”, che presenta nel 2021 uno stanziamento complessivo – nel bilancio dello Stato – di circa 2.310,5 milioni di euro (lo stanziamento definitivo per la predetta missione, nel 2020, era stato di 2.073,3 milioni di euro). La tabella che segue riporta, per l’anno 2021, gli stanziamenti iniziali di competenza, gli stanziamenti definitivi di competenza e le rispettive variazioni, relativi ai 3 programmi allocati nello stato di previsione del MIPAAF riferiti alla Missione 9 “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”.
- Al programma “Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale” sono assegnate risorse definitive, per il 2021, pari a circa 1.099,1 milioni di euro (nel 2020, erano circa 1.124,1 milioni di euro), corrispondenti a circa il 47,5 per cento di quelle complessive della missione 9 (nel 2020 erano pari al 54,2) . 2) Per quanto concerne il programma “Vigilanza, prevenzione e repressione frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale”, nel Rendiconto generale dello Stato del 2021 risultano assegnati allo stesso circa 63,7 milioni di euro di stanziamenti definitivi in conto competenza (nel 2020, erano circa 62,3 milioni di euro), pari a circa il 2,7 per cento degli stanziamenti complessivi della missione 9 (nel 2020 erano pari al 3 per cento). 3) Con riferimento al programma “Politiche competitive della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica e mezzi tecnici di produzione”, questo è relativo alle politiche nazionali e, in particolare, delle filiere di produzione, del settore della pesca e dell’ippica, e vede assegnate risorse definitive, per il 2021, pari a circa 1.147,7 milioni di euro (nel 2020, erano circa 886,9 milioni di euro), pari a circa il 49,6 per cento degli stanziamenti della missione (nel 2020 erano pari al 42,8)”, aggiunge.
“Le variazioni ai residui sono finalizzate ad allineare i dati a quelli risultanti al 31 dicembre 2021 dal Rendiconto generale dello Stato, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all’attuazione di particolari disposizioni legislative. Le variazioni alla competenza non sono state effettuate, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell’Amministrazione. La quasi totalità delle variazioni proposte con l’assestamento sono attribuite alla missione Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca per circa 99 milioni di euro (in conto cassa), ripartiti, rispettivamente, tra i programmi Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale (18 milioni di euro) e Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica, dei mezzi tecnici di produzione (81 milioni di euro). Per quanto concerne la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, questa vede attribuirsi un aumento di stanziamenti di cassa, per il 2022, per circa 1 milione di euro, attribuiti totalmente al programma Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza”, conclude. cdn/AGIMEG