“Non siamo catastrofisti o con una visione idilliaca. Noi che ci lavoriamo dentro sappiamo che per governare questo momento storico bisogna avere sempre i “ferri in acqua” e stare ai dati. Nessuno ha la sfera della verità in mano. Bisogna guardare i dati e non esprimere opinioni. Non ho mai detto che non c’è il problema, ma non faccio previsioni, dico i dati”, ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia che, presso la sede della Protezione Civile regionale, ha presentato il nuovo Piano di Sanità Pubblica del Veneto per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si tratta di un piano in cinque fasi. “Se si stabiliscano dei parametri in base a terapie e ai ricoveri si possono dare certezze ai cittadini. Ci sono 5 fasi che in base ai numeri stabiliscono già cosa accadrà, un piano che segue quello del 13 marzo 2020. Prima fase: da 0 a 50 in terapia intensiva. Da 51 a 150 seconda fase, da 151 a 250 terza fase da 251 a 400 quarta fase, da 400 in su quinta fase, “rossa”. Ora ci troviamo nella fase due. Nella quinta fase gli ospedali si occuperanno solo di Covid. Questo lo dico per ricordare ancora una volta che questa patologia ci riempie gli ospedali e se questo succede non possiamo più occuparci di altre prestazioni. I cittadini devono fare la loro parte usando la mascherina e adottando le precauzioni”, ha detto Zaia. “Siamo stati i primi ad attuare dei mini lockdown su tre comuni, lo abbiamo fatto un mese fa. Quando servono misure ad hoc le facciamo”, ha sottolineato. Al momento in Veneto non vi è alcun pensiero di lockdown. cdn/AGIMEG