Regione Lazio, legge su stretta al gioco d’azzardo: introdotto il concetto di “raggio” per distanziometro e norme applicabili anche ai punti già esistenti. Per le sale gioco 3 anni di tempo per chiudere l’attività, ai punti gioco un anno e mezzo

Il Consiglio Regionale Lazio ha discusso oggi sulla legge “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”, il cosiddetto “Collegato”. Nella norma si parla anche di giochi, nell’obiettivo di “contenere l’offerta di gioco”, introducendo una “disciplina transitoria, che estende le limitazioni vigenti per le nuove sale anche ai punti gioco già esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, prevedendo tempistiche differenziate di adeguamento per gli esercizi commerciali e le sale da gioco ed il raccordo con gli indirizzi e i criteri contenuti nelle linee guida già adottate in materia dalla Conferenza unificata”, ha sottolineato Alessandra Sartore, assessore al Bilancio della Regione Lazio. La proposta introduce una stretta al gioco d’azzardo ed in particolare al settore delle slot. Per calcolare la distanza minima (al di sotto della quale viene imposta la rimozione degli apparecchi o della struttura) delle sale gioco dalle aree sensibili viene introdotto il concetto di “raggio”. Il nuovo metodo vedrà calcolare la distanza dai luoghi sensibili in “linea d’aria”, aumentando così di fatto il numero di apparecchi che dovranno essere rimossi e di sale gioco che dovranno chiudere. Gli esercizi non dedicati solo al gioco, ma dove sono presenti slot, avranno un anno e mezzo per staccarle, anche se i comuni “possono prorogare il termine fino a cinque anni”, mentre ai proprietari delle sale da gioco verranno dati tre anni per chiudere l’attività. lp/AGIMEG