Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato: sono solo alcuni dei reati analizzati nel Rapporto Zoomafia 2022 di LAV, a cui si aggiunge l’analisi dei reati a danno di animali eseguita con l’esame dei dati rilasciati dalle Procure italiane. Una fotografia unica della criminalità a danno di animali italiana. Il nuovo Rapporto Zoomafia è alla sua ventitreesima edizione ed è stato redatto con il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto.
“Da anni raccogliamo i dati relativi ai crimini contro gli animali dalle Procure italiane al fine di avere una visione affidabile, ancorché non esaustiva, dei vari reati consumati nel nostro Paese. Il quadro che proponiamo si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 70% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Un dato statisticamente rappresentativo, anche se c’è da registrare un’inspiegabile diminuzione delle risposte da parte delle Procure rispetto agli altri anni, nonostante richieste e solleciti”, afferma Ciro Troiano, criminologo, autore del Rapporto e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV.
Le corse clandestine di cavalli rappresentano il fenomeno più preoccupante tra i crimini zoomafiosi e confermano la loro pericolosità. “Occorrono provvedimenti efficaci e incisivi, e i numeri relativi alle corse clandestine e alle illegalità nell’ippica sono chiari: nel 2021 sono stati registrati 17 interventi delle forze dell’ordine, 12 corse clandestine denunciate, 130 persone denunciate, 32 cavalli sequestrati. In 24 anni, da quando abbiamo iniziato a raccogliere i dati per il Rapporto Zoomafia, ovvero dal 1998 al 2021 compreso, sono state denunciate 4169 persone, sequestrati 1384 cavalli e bloccate o denunciate 149 corse e gare clandestine”, afferma Troiano.
Non solo l’ippica clandestina, ma anche quella ufficiale è minacciata dalle infiltrazioni criminali attraverso il controllo delle scommesse clandestine, delle gare truccate, del doping, dei furti di cavalli e delle intimidazioni. Secondo i dati ufficiali relativi all’elenco dei cavalli risultati positivi al controllo antidoping, ai sensi del regolamento delle sostanze proibite, nel 2021, 60 cavalli che hanno partecipato a gare ufficiali sono risultati positivi a qualche sostanza vietata. Si tratta di gare svolte negli ippodromi di tutta Italia.
“È significativo il fatto che in Campania sia stata registrata l’intera tipologia dei reati da noi esaminati, dal maltrattamento alle corse clandestine passando per la pesca di frodo: ogni reato contro gli animali previsto dal nostro ordinamento giuridico è stato consumato nella regione – continua Troiano. – Questo dato conferma che la Campania è tra le regioni più a rischio zoocriminalità anche per i crimini perpetrati da gruppi organizzati; basti pensare alle corse clandestine di cavalli, al traffico di cuccioli, alla cattura e vendita di cardellini o alla raccolta di datteri di mare. I profitti economici legati allo sfruttamento criminale degli animali rappresentano una fonte di guadagno importante per i vari gruppi di delinquenti dediti a tali traffici. Gruppi che estendono la loro azione criminale anche in altre regioni, e ciò conferma il fatto che i crimini contro gli animali costituiscono anche un problema di sicurezza e di ordine pubblico. I collegamenti con altre tipologie di reato, come le scommesse illegali, gli atti intimidatori, le truffe, il traffico di armi clandestine per il bracconaggio sono sempre più evidenti e allarmanti. Un’azione di contrasto efficace, quindi, deve adottare una visione strategica unitaria dei vari aspetti dell’illegalità zoomafiosa che incidono sul più vasto contesto della tutela della sicurezza pubblica e su quello della lotta alla criminalità organizzata: solo adottando iniziative investigative tipiche del contrasto ai sodalizi criminali si attuerà una strategia vincente. Alla luce di questi dati, che confermano come il fenomeno mantenga intatta la sua capacità offensiva, è importante intensificare l’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine, anche alla luce nel nuovo dettato costituzionale che finalmente riconosce animali e ambiente nella nostra Carta fondamentale”, conclude Troiano.
“In anni recenti nel Lazio ci sono state diverse inchieste che hanno accertato l’esistenza di forme di maltrattamento organizzato di animali ad opera di sodalizi criminali; esiti in tal senso arrivano dal traffico di cuccioli provenienti dall’estero, dai combattimenti tra animali, dalle infiltrazioni malavitose nell’ippica e dalle corse clandestine di cavalli- dichiara Troiano- le relazioni della DIA segnalano diverse infiltrazioni della criminalità organizzata nella regione anche per aspetti relativi ad attività zoomafiose, come le infiltrazioni nel settore del gioco e delle scommesse sportive ed ippiche o investimenti nel settore dell’allevamento di bovini e caprini. Penetrazioni criminali sono state registrate anche nel settore ittico. Preoccupante è il fenomeno del furto di cavalli, con diverse decine di vittime. Per quanto riguarda il bracconaggio, la costa e le isole pontine rappresentano zone calde, black spot, indicate nel piano nazionale antibracconaggio. Insomma, sono diversi i profili di preoccupazione che investono la regione relativamente ai reati contro gli animali che non devono essere sottovalutati. Per questo occorre la massima attenzione investigativa da parte della polizia giudiziaria e della magistratura”, conclude Troiano. cdn/AGIMEG