In Italia la regolamentazione del gioco a distanza comprende sia provvedimenti di carattere generale sia misure che disciplinano i singoli giochi, le concessioni e le modalità di svolgimento. Gli obiettivi principali del nostro legislatore, in ottemperanza alle indicazioni comunitarie, sono quelli di prevenire gli effetti dannosi del gioco d’azzardo sulla salute psichica, fisica ed economica della collettività, di evitare le frodi e di tutelare i minori o i soggetti vulnerabili.
I requisiti che i siti web concessionari devono rispettare riguardano principalmente: Trasparenza nella gestione delle operazioni finanziarie; Tipologia di software; Chiara enunciazione dei rischi che il gioco comporta; Salvaguardia della sicurezza dei minori; Misure per contrastare frodi, truffe informatiche, raggiri e riciclaggio di denaro.
L’Italia rispetto agli altri Paesi europei si è distinta per l’attenzione e l’attività legislativa dedicate a questa tematica. E’ quanto emerge dal Paper di I-Com sui Profili regolatori del gioco pubblico.
L’entrata in vigore della legge numero 178 del 2002, e successivamente la legge numero 311 del 2014, ha delegato in capo all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (oggi Agenzia Dogane e Monopoli) tutte le funzioni in materia di organizzazione ed esercizio dei giochi, scommesse e concorsi pronostici. In particolare è stato disposto che l’ADM adotti “i provvedimenti necessari per la definizione, diffusione e gestione dei mezzi di pagamento specifici per la partecipazione al gioco a distanza” e che “regoli le lotterie, differite ed istantanee, con partecipazione a distanza”.
La legge numero 88 del 2009 (legge comunitaria per il 2008), oltre a nuovi requisiti per i soggetti che richiedono la concessione e un inasprimento delle sanzioni, ha previsto l’adozione di strumenti e ulteriori accorgimenti per l’esclusione dall’accesso al gioco online da parte di minori. L’introduzione del “conto di gioco” (ottenibile grazie alla registrazione tramite documenti di identità e/o codice fiscale) ha portato con sé un meccanismo obbligatorio di autolimitazione per il giocatore, che stabilisce i propri limiti di spesa settimanale o mensile, con conseguente inibizione dell’accesso al sistema in caso di raggiungimento della soglia predefinita.
L’ultimo intervento rilevante del legislatore sul tema coincide con il cosiddetto decreto Dignità, convertito con la legge numero 96 del 2018. Ai sensi del decreto viene vietata in qualsiasi forma l’azione di sponsorizzare attività legate al gioco, a prescindere dai media. Perciò, ogni pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi e scommesse con vincite e premi in denaro (compresi i casinò online), non è stata più consentita, prestando il fianco a una crescita del settore illegale.
In ambito europeo, la Commissione ha emanato una raccomandazione sul gioco d’azzardo online nel 2014, con cui ha stabilito i principi che gli Stati membri sono invitati a osservare al fine di tutelare i consumatori, con particolare attenzione ai minori e ai soggetti più deboli. Pur lasciando intatto il diritto degli Stati membri di regolamentare il servizio di gioco d’azzardo online, lo scopo è di garantire ai consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela (riducendo al minimo i danni economici che possono derivare da un gioco compulsivo o eccessivo). Nella raccomandazione viene inoltre elencata una specifica procedura di registrazione per l’apertura dei conti di gioco. cr/AGIMEG