Rapporto I-Com: il 2020 anno di espansione del gioco su mobile anche in Italia. La quota di mercato dell’online nel settore dei giochi in costante crescita in Europa

In linea con l’ascesa del digitale nella società italiana, il 2020 ha segnato un anno di espansione del gioco a distanza. La raccolta online è stata pari a 49,2 miliardi di euro, in aumento del 35,3% rispetto al 2019, contestualmente quella fisica è stata pari a 39,1 miliardi di euro con una riduzione assoluta di 35 miliardi di euro rispetto al 2019 e una variazione percentuale del 47,2%.

Complessivamente tutte le dimensioni del gioco a distanza hanno registrato un aumento significativo nel 2020 fino a rappresentare una quota percentuale elevata del totale. Notevole è la percentuale di spesa del gioco a distanza che è passata dal 10% del totale nel 2019 al 21% nel 2020. E’ quanto emerge dal Paper I-Com che analizza la dinamica dell’online gambling e le sue prospettive.

Secondo gli ultimi dati disponibili per un confronto con il resto dei Paesi europei, l’Italia era all’ultimo posto per percentuale di spesa del gioco a distanza nel 2019 (in una classifica guidata da Svezia, Danimarca e Regno Unito). Alla luce di tali considerazioni, è plausibile ipotizzare che gli sviluppi del 2020 abbiano portato a un riposizionamento del nostro Paese nel panorama europeo su questo mercato.

Nel 2020 la quota di mercato del gioco online nel Vecchio continente è stata pari al 34,7%, mentre ha registrato una lieve caduta nel 2021 grazie all’effetto delle riaperture avvenute seppure a singhiozzo nei diversi Paesi.

Nel complesso la quota di mercato dell’online nel settore dei giochi è in costante crescita in Europa e, secondo le stime, dovrebbe raggiungere il 33,6% nel 2025. Un aspetto interessante riguarda anche la rimodulazione delle modalità di gioco a distanza in termini di apparecchi utilizzati.

Da questo punto di vista, la quota di spesa relativa al giocato attraverso dispositivi mobili (mobile gambling) continua a registrare una crescita significativa nell’Unione europea: nel 2019 è stata pari al 44,1% della spesa complessiva del gioco a distanza per poi arrivare al 47,7% nel 2021, a fronte di una progressiva riduzione della spesa relativa al giocato attraverso computer.

Le previsioni indicano un aumento costante del mercato del mobile gambling in Europa che potrebbe arrivare a rappresentare il 58,2% della spesa relativa dell’online nel 2025, in linea con la penetrazione dei dispositivi mobili nella popolazione. Pur non avendo a disposizione tale disaggregazione per il mercato italiano, sicuramente questa progressiva modifica nel comportamento dei consumatori riguarda (e riguarderà) anche l’Italia nei prossimi anni.

Basti pensare che, secondo l’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, gli italiani che si connettono via mobile hanno raggiunto quota 35,1 milioni a dicembre 2020, pari all’87% della popolazione di Internet e con un incremento di 1,5 milioni rispetto al dato dell’anno precedente (+4,5%). Inoltre, in media si trascorrono 77 ore al mese online sui device mobili, circa l’83% del tempo speso a navigare su Internet. Nel 2020 si è inoltre assistito all’incremento dei download di alcune specifiche categorie di applicazioni e la pandemia ha in generale aumentato la fiducia nell’e-commerce: il 34% dei cosiddetti “mobile surfer” ha dichiarato di sentirsi più tranquillo negli acquisti online, aggiungendosi al 62% già presente.

Un’ultima tendenza segnalata dall’Osservatorio è la crescente dematerializzazione degli elementi tipicamente presenti nel portafoglio dei consumatori: carte fedeltà, carte di pagamento, coupon e buoni sconto sono stati digitalizzati dal 77% degli utilizzatori di dispositivi mobili. Tutto questo ovviamente rappresenta una sfida per l’industria, che dovrà comprendere come generare valore dall’utilizzo dei dispositivi mobili a supporto del processo di relazione con il consumatore finale.

L’impatto di Internet sul gioco potrebbe essere nulla a confronto con quello delle nuovissime tecnologie: la diffusione sempre più capillare di apparati mobili, i progressi nell’intelligenza artificiale e la realtà virtuale e aumentata potrebbero trasformare il settore del gioco pubblico. Sarà compito delle istituzioni individuare i limiti della regolamentazione in un contesto di sempre più veloce trasformazione digitale. cr/AGIMEG