Raffaele Palmieri (Sicon) su crisi dell’ippica: “Catania? Prima tecnico incapace oggi politico delle false rassicurazioni”

Il settore dell’ippica è al collasso. Operatori in rivolta, ippodromi che chiudono e la politica che fa promesse e raramente le mantiene. Abbiamo chiesto a Raffaele Palmieri, presidente di Si.con, il sindacato dei concessionari indipendenti, di fare il punto della situazione.

Dott. Palmieri cosa sta succedendo in questo momento al settore dell’ippica?

Il settore sta vivendo un momento di grande sconcerto, la manifestazione di Venerdi 1 febbraio organizzata dagli operatori e che si svolgerà davanti alla sede del Ministero dell Politiche agricole è la conseguenza estrema di tale disagio. Tutti quanti gli operatori vivono un momento insostenibile di difficoltà economica che ha già costretto molte aziende alla chiusura.

Gli errori sono stati tanti e strutturali:mancanza di una rappresentanza unita, incapacità tecnica di chi ha gestito la governance di questo settore, riforma del prodotto vendita, mancanza di un contratto di lavoro di settore, mancata comunicazione verso il mondo esterno di quanto sia importante il settore sotto l’aspetto culturale, sociale ed economico in questo paese.

Come giudica l’atteggiamento del ministro Catania?

Irridente ed offensivo. Ha detto cose false promettendo 35 milioni di euro dall’annullamento di un debito AAMS-UNIRE inesistente, ha promesso un bando per nuove sole agenzie ippiche, ma impossibile in quanto non più consentito in ambito europeo in quanto le licenze devono essere doppie (ippiche e sportive).

Da ultimo ha addossato la colpa al Ministero delle Finanze per la mancata riforma del prodotto, ma è falso se si tiene conto che in Europa l’Italia è il paese più avanti e all’avanguardia in termini di regolazione e sviluppo di nuovi giochi pubblici. Perchè non dovrebbe adempiere a questo compito? Il problema è la noncuranza e la comprensione di certe dinamiche da parte del Ministero delle politiche Agricole. Catania? Dapprima tecnico ed incapace, oggi ministro e politico di false rassicurazioni.

Raffaele Palmieri si presenta alle prossime elezioni politiche come candidato del Mir al Senato in Campania. Come candidato al Senato incontrerà gli operatori del settore?

Assolutamente sì, abbiamo organizzato un simposio di settore dei giochi pubblici (scommesse, slot,bingo,ippica) il giorno 18 Febbraio in Campania, che è la regione leader del settore per storia e raccolta e dove presenteremo le proposte del MIR per il settore, abbinato ad un nuovo modello di rappresentanza.

Cosa crede si possa fare per risollevare l’ippica?

Ci sono fasi della storia, dove è utile che si privatizzi un settore o diversamente si statalizzi come dovrebbe essere fatto per le banche che hanno tenuto una condotta indecorosa e pericolosissima per il paese.

Noi crediamo che sia necessario l’azzeramento totale delle strutture di governance del settore, creare un struttura finanziaria pubblica controllata a supporto delle pendenze attuali e di accesso al credito per le imprese per far ripartite il settore, controllo e monitoraggio degli investimenti sul settore, regolarizzazione del lavoro subordinato e riduzione drastica delle spese che hanno caratterizzato il settore fino ad oggi.

In altre parole bisogna tenersi la parte produttiva del settore, tutelare l’indotto lavorativo ed ottenere un contratto di lavoro per il settore. Bisogna ripartire da zero senza tanti se e ma. Tutti devono fare la loro parte, la politica gli operatori, gli enti concedenti. La priorità è eliminare tutti i costi, i contributi fissi e gli elementi che hanno connotato il settore come esclusivamente parassitario ed assistito quando invece è stato sempre in condizioni precarie per svolgere l’attività agonistica e di conseguenza lasciato letteralmente morire a poco a poco. Il settore ha bisogno di riscatto e la politica deve assumersi le proprie responsabilità.mm/AGIMEG