Quarta estrazione settimanale Lotto e SuperEnalotto: previste entrate per 45 milioni di euro a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite a maggio dalle alluvioni

ARTICOLO 21, comma 4. Estrazioni aggiuntive del Lotto – Le norme stabiliscono che, nell’anno 2023, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con propri decreti dirigenziali istituisca estrazioni settimanali aggiuntive del gioco del Lotto e del gioco del Superenalotto. Le maggiori entrate derivanti dal primo periodo sono destinate al Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44 del codice della protezione civile di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, per finanziare interventi a favore delle popolazioni dei territori colpiti dai recenti eventi alluvionali. Il prospetto riepilogativo non ascrive alle norme effetti sui saldi di finanza pubblica”.

E’ quanto sottolineato nel Dossier sulla Verifica delle quantificazioni riguardo il disegno di legge “Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”.

“La relazione tecnica ribadisce il contenuto delle norme ed esplicita che, con riferimento al gioco del Lotto, l’utile erariale dell’anno 2022 è stato pari a 599.166.583,25 euro per un numero di concorsi pari a n. 157: ne consegue che l’utile erariale medio per concorso è di 3.816.347,66 euro. Per quanto concerne il Superenalotto, l’utile erariale dell’anno 2022 è stato pari ad euro 626.988.869,96 per un numero di concorsi pari a n. 157: ne consegue che l’utile erariale per concorso è di 3.993.559,68 euro. Sommando i due utili si ottiene un valore di circa 7,8 milioni di euro avendo tre estrazioni settimanali per ciascun gioco. La relazione tecnica sostiene che introducendo un’ulteriore estrazione settimanale per ciascuna delle due tipologie di giochi, considerando quanto avvenuto in passato in occasione di analoghe iniziative, si possa avere da parte dei giocatori un riscontro positivo sull’iniziativa considerate le finalità solidaristiche che la norma si prefigge. La relazione tecnica sostiene che, anche considerando la possibilità di ripartizione della spesa dei giocatori su un numero superiore di estrazioni settimanali, pari a quattro anziché tre, si possa prudenzialmente ipotizzare un aumento della raccolta e dell’utile erariale complessivo pari all’8% rispetto all’anno 2022, quantificando l’utile erariale per concorso in circa 6.300.000,00 di euro. La relazione tecnica chiarisce che i tempi tecnici di implementazione necessari per introdurre l’ulteriore giornata di estrazione del gioco del Lotto e del gioco del Superenalotto fanno presumere che l’ulteriore giornata di estrazione, per entrambi i giochi, potrà essere introdotta a partire da venerdì 7 luglio p.v., con la possibilità di effettuare fino a 26 estrazioni settimanali aggiuntive per ciascuno dei due giochi. Da ciò, conclude la relazione tecnica, consegue un maggior utile erariale per l’anno 2023 stimato in 45 milioni di euro, da destinarsi ad incremento del Fondo per le emergenze nazionali per la medesima annualità, a beneficio di interventi in favore delle popolazioni dei Comuni colpiti da alluvione nel maggio 2023”, aggiunge.

“In merito ai profili di quantificazione, si rileva che le norme consentono all’Agenzia delle dogane e dei monopoli di istituire, nell’anno 2023, estrazioni settimanali aggiuntive del gioco del Lotto e del gioco del Superenalotto: le maggiori entrate derivanti da tali ulteriori estrazioni sono destinate al Fondo per le emergenze nazionali. Non si hanno, pertanto, osservazioni da formulare perché la norma si limita a destinare le sole eventuali maggiori entrate a finalità di spesa senza incidere sulle entrate già registrate nei tendenziali. Si rammenta, comunque, che la relazione tecnica stima che dalle ulteriori estrazioni dei giochi previste possa derivare una maggiore entrata di 45 milioni di euro nell’anno 2023”, continua.

ARTICOLO 21, commi da 1 a 3. Beni mobili giacenti – Le norme di seguito descritte hanno efficacia solo fino al 31 dicembre 2023 e sono emanate al fine di finanziare gli interventi di protezione civile conseguenti agli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con delibere del Consiglio dei ministri del 4 maggio 2023, del 23 maggio 2023 e del 25 maggio 2023. In particolare, si stabilisce che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli è autorizzata a disporre la vendita dei beni mobili oggetto di confisca amministrativa, disposta ai sensi di alcune norme specificatamente indicate, anche se tali beni fossero utilizzati dalla medesima Agenzia o fossero stati assegnati ad altre amministrazioni. Dall’attuazione della descritta disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica (comma 1). I proventi della vendita dei beni o dell’importo dovuto in caso di riscatto, al netto dei tributi e dei dazi eventualmente dovuti, in deroga alle vigenti disposizioni sulla contabilità dello Stato e delle agenzie fiscali, sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati, per la quota eccedente l’importo di 5 milioni di euro, al Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (comma 2). Il prospetto riepilogativo non ascrive alle norme effetti sui saldi di finanza pubblica. La relazione tecnica, dopo avere ribadito il contenuto delle norme, evidenzia che la riassegnazione dei proventi prevista dal comma 2 è disposta per la sola parte eccedente una quota di entrate prudenzialmente scontata (a bilancio ndr), a tale titolo, in relazione alla destinazione ordinaria dei citati proventi. La relazione tecnica chiarisce che l’inserimento della clausola di invarianza nel comma 1 serve ad evitare che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e le pubbliche amministrazioni assegnatarie dei beni mobili oggetto di vendita possano richiedere dotazioni aggiuntive in luogo dei beni eventualmente già in uso, o che le stesse procedano all’acquisto di beni in sostituzione di quelli venduti: in tal modo le disposizioni non determinano maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato”, specifica.

“In merito ai profili di quantificazione, si rileva che le norme prevedono che nel 2023 l’Agenzia delle dogane effettui vendite straordinarie di beni confiscati al fine di finanziare, con i proventi che eccedono le ordinarie entrate scontate a bilancio per tali vendite pari a 5 milioni di euro, gli interventi di protezione civile conseguenti ai recenti eventi alluvionali. Ciò stante, pur prendendo atto che la riassegnazione dei proventi alla spesa fa salve le entrate iscritte a bilancio nell’anno 2023, dovrebbe essere chiarito se tali vendite straordinarie, potendo determinare un’anticipazione delle dismissioni ordinariamente programmate, non siano suscettibili di incidere negativamente sulle entrate già iscritte in bilancio per gli anni successivi al 2023. Inoltre, appare necessario che il Governo chiarisca se la vendita di beni già in uso presso pubbliche amministrazioni possa determinare il verificarsi di ineludibili esigenze operative a carico delle stesse tali da pregiudicare l’effettivo rispetto della clausola di invarianza finanziaria contenuta nel testo, a causa della necessità di provvedere all’acquisto di nuovi beni, in sostituzione di quelli venduti, o di richiedere dotazioni aggiuntive di bilancio”, conclude. cdn/AGIMEG