Si è svolto oggi un open hearing organizzato da ADM sulla questione dei PVR e dell’accordo integrativo per i concessionari proposto dall’Amministrazione per sgravare dalla responsabilità solidale qualora il PVR assumesse una condotta irregolare.
Nell’open hearing sono intervenuto alcuni operatori e rappresentanti di categoria per esprimere alcune perplessità e richieste di chiarimenti.
Tra i primi ad intervenire il Managing Director di AdmiralBet, Paolo Marchi, che ha puntato l’attenzione sulle verifiche da attuare per i dipendenti del PVR poiché essi non possono aprire conti di gioco. Alla sua domanda ha risposto il direttore dell’Ufficio gioco online di ADM, Andrea Bizzarri, che ha affermato: “Per assicurarsi che i dipendenti dell’esercizio non siano titolari di un conto di gioco, si deve fondare un rapporto commerciale col PVR entro il quale inserire una clausola rispetto alla quale un dipendente non può essere titolare di un conto di gioco. Si può inserire una clausola vessatoria all’interno del contratto che disciplina il rapporto tra PVR e dipendente”.
“La nostra associazione è a favore delle misure previste dall’Agenzia in merito al PVR. Noi riteniamo che alcuni dei presidi possano essere implementati subito, mentre per altri c’è bisogno di più tempo. Quello per cui chiediamo più tempo è proprio l’IP statico perché è una misura onerosa e che, a nostro avviso, non comporta tali vantaggi”. Sono state le parole dell’esponente dell’associazione di categoria As.Tro, Marco Castaldo.
E’ poi intervenuto Maurizio Ughi, dell’associazione Agisco, che ha chiesto se “fosse consentito all’interno del PVR ritirare le somme dal conto di gioco e in caso di risposta positiva qual è il massimo che si può ritirare?”. In questo caso Bizzarri ha affermato che sono necessari “ulteriori approfondimenti prima della decisione finale dell’Agenzia”. ac/AGIMEG