La Corte Suprema della Spagna (l’equivalente della Cassazione italiana) ha annullato vari articoli del Decreto Reale 958/2020 che imponevano limiti e divieti per le comunicazioni a fini commerciali delle attività di gioco.
La Terza Sezione del massimo tribunale ha infatti accolto parzialmente il ricorso dell’Asociación Española de Juego Digital. Nella decisione, la Sezione Contenzioso-Amministrativa ha scartato i motivi che chiedevano l’annullamento di tale normativa per difetti nella sua procedura, per poi esaminare i vari articoli del Decreto Reale che stabiliscono limiti e divieti relativi alla pubblicità del gioco digitale nei diversi mezzi (televisione, radio e internet).
La sentenza afferma che la pubblicità è parte della libertà d’impresa ed è soggetta a limiti, trattandosi di un’attività regolata in cui l’intervento dello Stato è richiesto per la protezione di interessi superiori di carattere generale, come quelli relativi alla tutela dei minori e ai diritti dei consumatori e degli utenti. Tuttavia, tali limiti e divieti, in quanto incidono anche sull’esercizio di un’attività imprenditoriale lecita, devono avere una sufficiente base legale.
Le limitazioni – aggiunge il Tribunale – devono essere proporzionali al fine perseguito. Da questa prospettiva generale vengono analizzati i vari articoli regolamentari impugnati, giungendo alla conclusione che determinate limitazioni o divieti stabiliti nella normativa regolamentare mancano della necessaria copertura legale e, pertanto, sono annullati.
Questo è il caso degli articoli 13 paragrafi 1 e 3 (attività di promozione rivolte a nuovi clienti); art. 15 (pubblicità con testimonial famosi); art. 23 paragrafo 1 (che stabilisce un divieto generalizzato per la diffusione di comunicazioni commerciali attraverso servizi della società dell’informazione); art. 25.3 (pubblicità del gioco su piattaforme di scambio video); art. 26 paragrafi 2 e 3 (limita la possibilità di svolgere pubblicità attraverso reti sociali).
La sentenza, tuttavia, respinge il ricorso riguardo ad altri articoli regolamentari ritenendo che abbiano una sufficiente copertura legale e le limitazioni stabilite siano proporzionali. lp/AGIMEG