Proroga concessioni scommesse, gioco online, bingo e apparecchi da intrattenimento: per il Mef valgono 280 milioni di euro in due anni

Il Documento di Economia e Finanza 2023, dopo il via libera ricevuto dal Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Dalla proroga delle concessioni per l’esercizio e la raccolta a distanza dei giochi pubblici, bingo, apparecchi da intrattenimento e scommesse sono previsti 102 milioni di euro nel 2023 e 177 milioni nel 2024. E’ quanto sottolineato negli effetti netti della Manovra di finanza pubblica sull’indebitamento netto della PA.

“Rispetto alla previsione del saldo per il 2022 contenuta nella Nota tecnico illustrativa alla Legge di bilancio 2023-2025, pari a -76.447 milioni, il dato di consuntivo è migliore di 12.557 milioni, nonostante i più elevati pagamenti finali (+11.214 milioni), per effetto di un’evoluzione più favorevole degli incassi finali (+23.771 milioni). Per quanto riguarda gli incassi, i risultati di consuntivo sono stati migliori per la parte corrente (+9.171 milioni) e per le operazioni finanziarie attive (+16.591 milioni), mentre per la parte in conto capitale i risultati sono stati inferiori alle previsioni (-1.991 milioni). Dal lato dei pagamenti, i dati di consuntivo hanno evidenziato livelli inferiori rispetto alle attese nella parte corrente (-13.602 milioni) e superiori nelle operazioni finanziarie attive (+18.224 milioni) e nella parte in conto capitale (+6.593 milioni). In linea con le previsioni risultano i pagamenti relativi alla spesa per interessi (+450 milioni). In confronto ai risultati del 2021, il miglioramento del saldo del 2022 (+45.293 milioni) è dovuto a quello del saldo di parte corrente (+48.989 milioni) e del saldo di parte capitale (+2.236 milioni), parzialmente compensato dal peggioramento di quello delle operazioni finanziarie attive (-5.932 milioni). Il saldo primario ha registrato un miglioramento di entità inferiore (+44.998 milioni) a causa della minore spesa per interessi passivi del 2022 rispetto al 2021. La variazione del fabbisogno è ascrivibile alla più elevata crescita degli incassi finali (+94.931 milioni, +10,6%) rispetto a quella dei pagamenti finali (+49.638 milioni, +4,9%). Tra gli incassi, l’aumento più rilevante si osserva in quelli di parte corrente (+65.505 milioni, +7,5%), riconducibile alla dinamica: • degli incassi tributari101 (+40.679 milioni, +7,7%), riferibile soprattutto al sotto-settore delle Amministrazioni centrali, ma anche, in parte, alle Regioni e in misura minore agli Enti locali; • dei contributi sociali (+15.170 milioni, +6,4%), legata in particolare alle entrate contributive del settore privato riscosse dall’INPS102; • dei trasferimenti correnti dalle famiglie (-483 milioni, -2,8%), diminuiti per le minori riscossioni dei proventi derivanti dai giochi; • dei trasferimenti correnti dalle imprese (+1.910 milioni), prevalentemente per le sanzioni amministrative pecuniarie comminate in particolare nelle Amministrazioni centrali; • dei trasferimenti correnti dall’estero (-640 milioni, -3,9%), ridotti per i minori incassi del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie e dei finanziamenti da parte dell’Unione europea nell’ambito dell’Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU); • degli altri incassi correnti (+8.868 milioni, +15,5%), che includono: a) gli incassi per la vendita dei beni e dei servizi (+6.520 milioni) in aumento soprattutto nel comparto delle Amministrazioni centrali per la vendita di energia elettrica da parte del GSE (+4.800 milioni circa) che ha risentito dell’aumento dei prezzi, oltre che nel comparto degli Enti locali (+986 milioni) e della Sanità (+579 milioni), b) i redditi da capitale (-427 milioni), influenzati dai minori utili versati dalla Banca d’Italia (-341 milioni) e c) la riscossione per conto dell’Unione europea dei dazi doganali (+1.100 milioni circa)”, si legge ancora.

“Il conto consolidato delle Amministrazioni centrali ha registrato nel 2022 un saldo pari a -64.227 milioni, migliore di 41.725 milioni rispetto al saldo del 2021, pari a -105.953 milioni. Gli incassi finali sono aumentati di 69.489 milioni (+13,0%) e i pagamenti finali di 27.764 milioni (+4,3%). Il saldo di parte corrente è migliorato di 48.117 milioni, mentre quello delle operazioni di carattere finanziario è peggiorato di 5.789 milioni e quello di parte capitale di 603 milioni. Il saldo primario è migliorato di 41.650 milioni. In particolare, per quanto riguarda gli incassi: • si è registrato un aumento di 33.381 milioni (+7,9%) degli incassi tributari, calcolati al netto dei rimborsi e delle compensazioni di imposta (+12.396 milioni) e delle regolazioni contabili delle imposte riscosse dalle Regioni a statuto speciale e dalle Province autonome (+1.146 milioni)106. L’aumento ha interessato soprattutto le imposte dirette (+21.014 milioni) ma anche quelle indirette (+12.367 milioni). La riscossione delle imposte indirette ha risentito dell’applicazione delle norme di contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, facendo registrare minori incassi della componente ASOS107 degli oneri generali di sistema per le utenze elettriche (-8.400 milioni circa); • i trasferimenti correnti dalle altre Amministrazioni pubbliche si sono ridotti di 1.106 milioni, in particolare quelli dagli Enti previdenziali (-932 milioni) e dalle Amministrazioni locali (-174 milioni); • si sono ridotti i trasferimenti correnti dalle famiglie (-529 milioni) per le minori riscossioni dei proventi derivanti dai giochi; • sono aumentati i trasferimenti correnti dalle imprese (+1.268 milioni) soprattutto per le sanzioni amministrative pecuniarie; • si sono ridotti i trasferimenti correnti dall’estero (-641 milioni) per i minori incassi del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie e del REACT-EU108 dall’Unione europea; • gli altri incassi correnti sono aumentati (+5.235 milioni) a causa dell’aumento dei prezzi di vendita dell’energia elettrica da parte del GSE (+4.800 milioni circa), della più consistente riscossione per conto dell’Unione europea dei dazi doganali (+1.100 milioni circa), pur in presenza di una riduzione degli utili versati dalla Banca d’Italia (-341 milioni); • gli altri incassi in conto capitale sono aumentati (+14.873 milioni) per il versamento da parte dell’Unione europea dei contributi a fondo perduto per il finanziamento del PNRR109 (+11.046 milioni) e per il versamento nel 2022 da parte delle aziende di telecomunicazioni dell’importo residuo relativo all’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze 5G (4.791 milioni)”, aggiunge.

“Gli incassi contributivi crescono nel 2023 (+9.122 milioni) e nel 2024 (+12.704 milioni), per le dinamiche dell’occupazione e delle retribuzioni previste per il biennio e per le manovre programmate a normativa vigente. I trasferimenti correnti dalle famiglie (+8.621 milioni nel 2023, +17 milioni nel 2024) risentono, per circa 7 miliardi, della suddetta riclassificazione del bilancio dello Stato e, in particolare, dei proventi derivanti dal gioco del lotto, inclusi nelle entrate tributarie fino al 2022. Sono previsti in crescita di circa 1 miliardo i proventi derivanti dalla vendita di biglietti delle lotterie istantanee”, continua.

“Per il comparto tributario, tenuto conto delle rettifiche operate, gli introiti del 2022 ammontano a 551.331 milioni (497.925 milioni nel 2021), con una variazione positiva di 53.406 milioni determinata da un generale andamento favorevole del gettito delle imposte sia dirette che indirette. (…) Il comparto delle imposte indirette ha registrato un andamento di gettito positivo pari a 23.588 milioni. La dinamica dell’ultimo esercizio conferma la ripresa di gettito riscontrata anche nel 2021, dopo la contrazione registrata nel 2020 a seguito delle misure di contenimento emanate per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. (…) Il gettito relativo alla categoria Lotto, lotterie ed attività di gioco ha registrato un generale incremento (+1.957 milioni), dovuto maggiormente all’aumento dei versamenti relativi al prelievo erariale sugli apparecchi e congegni di gioco, ricompresi nella voce residuale di categoria (+2.584 milioni); in lieve contrazione, invece, le risultanze delle entrate derivanti dal gioco del lotto e superenalotto (-701 milioni)”, prosegue.

“I pagamenti per la spesa corrente, pari a 670.444 milioni, si riducono di 20.312 milioni rispetto al 2021. Tali riduzioni sono parzialmente compensate anche dall’incremento dei pagamenti relativo a (…) poste correttive e compensative (+3.103 milioni), nell’ambito delle quali si registrano maggiori versamenti alla contabilità speciale per le compensazioni e i rimborsi di imposta (+4.677 milioni), coerentemente con i maggiori stanziamenti, adeguati nel disegno di legge di bilancio 2022 alle esigenze della contabilità speciale già scontate nei tendenziali, parzialmente compensati dai minori versamenti all’entrata del bilancio dello Stato per la regolazione delle vincite dei giochi (-1.634 milioni), in relazione all’andamento delle correlate entrate”, aggiunge.

“In occasione della predisposizione del bilancio 2023-2025, al fine di assicurare il raccordo tra la contabilità finanziaria ed il piano dei conti economico patrimoniale, si è provveduto all’aggiornamento della classificazione economica delle entrate con effetti a partire dall’esercizio 2023. Dalla revisione della natura economica delle entrate sono scaturite alcune modifiche sostanziali, in particolare per alcune entrate, quali le tasse e i diritti marittimi, i diritti aeroportuali e le ritenute sulle vincite del gioco del lotto che, precedentemente ricomprese tra le entrate extratributarie, sono confluite tra le entrate tributarie, mentre i proventi derivanti dal gioco del lotto, rientranti fino allo scorso esercizio tra le entrate tributarie, sono stati riclassificati tra le entrate extratributarie. Le previsioni di entrata saranno pertanto esposte secondo la nuova classificazione economica adottata, avendo proceduto alla riclassificazione delle somme affluite nell’esercizio 2022, al fine di rendere omogeneo il confronto delle risultanze registrate nei due esercizi finanziari”, continua.

“Per le imposte dirette, la stima degli incassi attesi per il 2023 è caratterizzata da un aumento per complessivi 2.873 milioni, derivante dalle previsioni di incrementi di gettito per l’IRPEF (+9.843 milioni) e per le ritenute sui redditi di capitale (+521 milioni), parzialmente compensati da una flessione attesa per l’IRES (-5.549 milioni) e per le altre imposte dirette (-1.942 milioni). Anche per le imposte indirette si stima una dinamica generale più favorevole rispetto ai risultati conseguiti nel 2022 (+17.939 milioni), in particolare per effetto dell’andamento positivo di gettito previsto sia per la categoria degli Affari, che evidenzia previsioni di maggiori incassi per l’IVA (+9.396 milioni) e le altre imposte della medesima categoria, sia per la categoria della Produzione, con particolare riguardo agli incassi delle accise sugli oli minerali (+7.765 milioni) ed a quelli relativi all’accisa sul gas metano (+129 milioni). Per la categoria delle imposte sulle attività di gioco si stima, per il 2023, di contro, una leggera flessione di gettito rispetto ai risultati del 2022 (-606 milioni). Infine, un lieve miglioramento si attende per gli incassi relativi alle entrate da Monopoli (+67 milioni)”, aggiunge.

“Con il disegno di legge delega, approvato il 16 marzo 2023 (Atto Camera 1038) dal Consiglio dei ministri, il Governo ha avviato un percorso di riforma complessiva del sistema fiscale che dovrà accompagnare l’attuazione del PNRR. La riforma si articola in quattro parti: definizione delle tempistiche e dei principi generali, inclusa la revisione dello Statuto dei diritti del Contribuente; interventi in materia di tributi diretti e indiretti, nonché in materia di giochi; riforma dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso, inclusa la ridefinizione delle sanzioni amministrative e penali; adozione di testi unici e codificazione”, continua.

“Per quanto riguarda la tassazione dei redditi da capitale, è prevista la creazione di un’unica categoria reddituale con riferimento ai redditi di natura finanziaria e l’introduzione della compensazione eterogenea – tra minusvalenze e dividendi o interessi – nell’ambito delle diverse fonti di redditi da capitale. Il primo intervento è principalmente finalizzato a promuovere l’efficiente allocazione del capitale. Il secondo intervento è invece volto a favorire la semplificazione del sistema tributario e la neutralità tra i diversi impieghi di capitale. Sono previste, inoltre, misure relative alla residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche e interventi per favorire nuovi investimenti in Italia con capitali esteri al fine di creare un contesto maggiormente attrattivo e favorevole per gli investitori esteri. Sono anche previste disposizioni sul riordino in materia di giochi e, in particolare, misure finalizzate a tutelare i soggetti più vulnerabili, interventi per il riordino delle reti di raccolta del gioco e nuove regole sulla trasparenza dei soggetti che controllano le società concessionarie”, prosegue.

Per quanto riguarda i risultati relativi agli incassi di bilancio per il 2022, “l’andamento del gettito, sia per le imposte ricomprese nella categoria del Lotto e lotterie che per quelle sui generi di monopolio, ha registrato risultati migliori a confronto con i dati previsionali per il 2022 (rispettivamente +925 milioni e +225 milioni)”.

cdn/AGIMEG