“In coerenza con le chiusure di sale scommesse e bingo, intendiamo prevedere anche la chiusura dei corner scommesse e dei videogiochi ovunque collocati”. Lo ha detto il Premier Conte alla Camera annunciando il prossimo DPCM, che dunque stringe ulteriormente le maglie sul gioco legale, chiudendo anche i corner dove poter giocare a slot e scommesse nei bar, tabacchi ed esercizi generalisti che finora sono rimasti aperti. “Prevediamo la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole all’interno degli stessi, chiuderanno anche musei e mostre, il limite della capienza dei mezzi pubblici scenderà al 50%. Prevediamo di introdurre un limite agli spostamenti da e verso regioni che presentano elevati elementi di rischio. Prevediamo anche limiti di circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, ad eccezione che per comprovate esigenze lavorative, di salute o di necessità, mentre le scuole di secondo grado possono passare alla didattica a distanza”.
“Siamo consapevoli della frustrazione e della rabbia dei cittadini che si trovano a convivere con ulteriori limitazioni, che avranno conseguenze sull’ attività economica e sui redditi, ma non puo’ esservi alcun dilemma tra protezione della salute ed economia. Il Governo non intende arretrare di un millimetro per garantire tutta la protezione economica possibile a lavoratori, imprese e famiglie. Forniremo tutto il sostegno necessario per tutto il tempo necessario. Tutti gli ulteriori sforzi finanziari costituiscono elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro, sono irrinunciabili, con questo spirito abbiamo varato il decreto legge Ristori, decidendo di estendere a fine marzo 2021 il blocco dei licenziamenti”, ha detto ancora Conte. A fronte di ulteriori limitazioni, siamo al lavoro per perseguire ogni azione utile per ristorare i settori colpiti. Stiamo vivendo la terza crisi nello spazio di 15 anni, l’Europa ha la possibilità di imprimere una svolta, non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo verso il futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno profondamente, è una sfida di portata storica”.
Il Premier ha ricordato come “oggi agiamo in modo più mirato, a più riprese e in maniere più graduale rispetto alla prima fase epidemica di marzo. Con un regime restrittivo indistinto otterremmo una duplice risultato negativo, da una parte non adotteremmo misure realmente efficaci rispetto alle reali criticità, dall’ altro varando misure troppo restrittive ove al momento non risulta necessario intervenire con particolare severità. A tal fine, il prossimo Dpcm individuerà tre aree corrispondente ad altrettanti scenari di rischio: l’inserimento di una regione in una di queste tre aree comporterà l’applicazione delle misure relative a quella fascia. Ciò avverrà con un’ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio della regione. Sull’intero territorio nazionale interveniamo invece solamente con alcune specifiche misure, che contribuiscano a rafforzare quel piano di contenimento del contagio che abbiamo iniziato a perseguire con gli ultimi Dpcm, in particolare con l’ultimo”. cr/AGIMEG