Senato, Ddl Misure urgenti Mibac: prevista quota di riserva degli utili derivanti dal gioco del lotto in favore del Ministero

“L’articolo 2 – modificato durante l’esame in prima lettura – stanzia risorse per finanziarie attività di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali. La relazione illustrativa all’A.S. 1374 specificava che si tratta di risorse aggiuntive per soddisfare esigenze di carattere generale dell’Amministrazione. (…) Il comma 2 autorizza la spesa di € 19.400.000 per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per le finalità di cui all’art. 3, co. 83, della L. 662/1996. Tale disposizione stabilisce una quota di riserva degli utili derivanti dal gioco del lotto in favore del Ministero per i beni e le attività culturali, per il recupero e la conservazione dei beni culturali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari, nonché per interventi di restauro paesaggistico e per attività culturali. Detta quota è stabilita con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il MIBAC. Le somme andranno dunque ad incrementare la quota degli utili derivanti dai giochi del lotto riservata al Ministero per i beni e le attività culturali. La relazione illustrativa all’A.S. 1374 precisava che le risorse aggiuntive sono finalizzate ad assicurare lo svolgimento di attività sia tecniche che di supporto per un più efficace ed ottimale svolgimento di funzioni di tutela e conservazione dei beni culturali”. E’ quanto si legge nel dossier al DL “Misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Ministero per i beni e le attività culturali, di credito d’imposta per investimenti pubblicitari nei settori editoriale, televisivo e radiofonico, di normativa antincendio negli edifici scolastici e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020, nonché misure a favore degli istituti superiori musicali e delle accademie di belle arti non statali” pubblicato al Senato. “Si ricorda che l’art. 1, co. 351, della L. 208/2015 ha autorizzato la spesa di € 10 mln annui, a decorrere dal 2016, per le finalità di cui all’art. 3, co. 83, della L. 662/1996. In particolare, la quota di spesa autorizzata è stata destinata ad incrementare il Fondo da ripartire iscritto nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali in cui confluisce quota parte delle risorse derivanti dalle estrazioni dei giochi del lotto (Cap. 2401). Si segnala che nella Relazione della Corte dei conti sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2018 – Vol. II, la Corte afferma che “nell’ambito degli stanziamenti del Ministero, rilevanti risultano, al pari dei precedenti esercizi, le risorse destinate alla conservazione e alla tutela del patrimonio provenienti da altre amministrazioni ed, in particolare, dai c.d. fondi-lotto (22,5 milioni) previsti dall’art. 1, comma 351, della legge n. 208 del 2015”. A tale ultimo riferimento, la Corte specifica tuttavia che “in conseguenza della sempre maggiore esiguità delle risorse, l’Amministrazione non ha provveduto ad una specifica programmazione destinando i proventi all’acquisto di beni strumentali alla fruizione e conservazione dei beni culturali della società Ales S.p.A.”, aggiunge. “Non rientrano nella definizione di “servizio di media audiovisivo”: (…) i servizi nei quali il contenuto audiovisivo è meramente incidentale e non ne costituisce la finalità principale, quali, a titolo esemplificativo: i siti internet che contengono elementi audiovisivi puramente accessori, come elementi grafici animati, brevi spot pubblicitari o informazioni relative a un prodotto o a un servizio non audiovisivo; i giochi in linea; i motori di ricerca; le versioni elettroniche di quotidiani e riviste; i servizi testuali autonomi; i giochi d’azzardo con posta in denaro, ad esclusione delle trasmissioni dedicate a giochi d’azzardo e di fortuna”, conclude. cdn/AGIMEG