Scommesse, oggi in Corte Costituzionale il distanziometro pugliese. Tar Lecce: “Contrasta con la ripianificazione prevista dal Balduzzi”

Il distanziometro pugliese finisce oggi di fronte alla Corte Costituzionale, a chiedere l’intervento della Consulta è stato nel luglio 2015 il Tar Puglia discutendo il caso di un’agenzia di scommesse di Melendugno, Lecce. La società – collegata alla GiLupi – attiva fin dal 2012 aveva ricevuto lo sfratto nel 2014, e aveva ottenuto il via libea ra al trasferimento da Monopoli di Stato e Questura. Il trasloco era stato però bloccato dal Comune che – sulla scorta della legge regionale 43/2013 – aveva adottato un distanziometro La questione costituzionale sollevata dal Tar Puglia riguarda in particolare il contrasto tra la legge regionale e il decreto Balduzzi che ha  affidato “all’Agenzia delle dogane e dei monopoli la pianificazione di forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco territorialmente prossimi a “istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture sanitarie e ospedaliere, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi”. Il giudice amministrativo osserva infatti che la legge pugliese “nel disporre l’immediata entrata in vigore delle norme in materia di distanza dai luoghi sensibili, contraddice” il decreto Balduzzi “che invece demanda l’applicazione della nuova disciplina alla pianificazione ivi prevista (pianificazione che vede il coinvolgimento di diversi soggetti e che invece la L.R. pretermette del tutto) cosi’ violando “un principio fondamentale stabilito dallo Stato per la tutela della salute”. IN sostanza, “non si e’ trattato di fissare limiti piu’ rigorosi di tutela ma si e’ stabilita la immediata entrata in vigore di misure per le quali la legge nazionale aveva invece disposto la necessita’ di un procedimento pianificatori con il coinvolgimento di tutti i soggetti indicati” dal decreto Balduzzi. gr/AGIMEG