Scommesse, AOG: “subito tavolo trasversale tra le parti su ruolo Ctd”

“È giunto il momento di scendere in campo, di unirci sotto un unico simbolo e di rivendicare con fermezza il nostro diritto di lavorare. Parlano politici di questo o quello schieramento, bookmaker esteri e concessionari italiani, sottosegretari e portaborse, avvocati e comandanti delle forze dell’ordine. Parlano proprio tutti, meno che noi. E ciò non è più tollerabile – apre così una nota dell“ A.O.G.”(Ass.Naz. Operatori di Gioco per la Tutela del Consumatore) – Nata dal volere di alcuni titolari di Centri Trasmissione Dati affiliati a bookmaker esteri, l’associazione propone di tutelare l’operato che quotidianamente vede impegnati migliaia di piccoli imprenditori. Una rete, quella della raccolta del gioco per conto di bookmaker esteri, che conta ad oggi circa sette mila attività sparse in tutto il territorio nazionale e che troppo spesso viene etichettata come “illegale”. Siamo stanchi di essere giudicati come delinquenti ancor prima di essere processati, ma soprattutto ci sentiamo discriminati ed impotenti di fronte l’arroganza e la presunzione dei potenti di turno che non perdono occasione di farsi pubblicità dettando soluzioni che non troveranno mai efficacia nel sistema della raccolta del gioco d’azzardo in Italia. Semplicemente perché spesso e volentieri non conoscono l’argomento di cui parlano. Nessuno mai in questi anni ha cercato di instaurare un tavolo di confronto tra le parti mettendo all’ordine del giorno l’operatore di gioco: il CTD. E anche questa volta è stata scritta, modificata poi cambiata l’ultima legge di stabilità senza tener conto del Soggetto a cui la norma verrà applicata e su cui avrà più effetto. Non si può continuare a vessare la figura del CTD per il volere della casta, laddove gli stessi tribunali, nazionali ed europei, continuano a riconoscerne la totale legittimità. È ora di affrontare il discorso una volta per tutte perché, proprio a causa di questa giurisprudenza positiva, ci sono famiglie che vivono grazie a questo lavoro che è nato dalla richiesta dei consumatori che volevano prodotti fatti su misura per le loro tasche. E’ ora di armonizzare e di regolamentare, senza discriminare tutta la filiera, ricordando a tutti che i CTD non sono evasori fiscali ma versano regolarmente tutti gli adempimenti erariali proprio come ogni altra attività commerciale. Ci aspettavamo un’apertura netta che avrebbe gettato, di comune accordo tra le parti, le basi per arrivare alla riforma in materia del gioco prevista per il 2016, ma così non è stato – conclude la nota – e ciò rende ancor più difficile il percorso che porta ad una rapida ed efficace risoluzione del problema. Invitiamo quindi tutte le istituzioni preposte ad un confronto attraverso l’apertura di un tavolo di discussione trasversale dove siano rappresentati tutti i protagonisti della vicenda: i CTD e i bookmaker esteri, le parti politiche e i rappresentanti dei Monopoli di Stato”. lp/AGIMEG