Avv. Sbordoni ad Agimeg: “Già prima dell’emergenza Coronavirus diversi segmenti del gioco pubblico erano in una situazione allarmante”

“Nell’attuale situazione di emergenza bisogna valutare con attenzione due situazioni. Nell’immediato, valutare gli interventi fatti a contenimento dell’emergenza coronavirus. In sostanza ciò che impatta sul settore è la chiusura di tutte le attività di raccolta del gioco pubblico, ma date le connotazioni dell’attività di gioco in Italia era inevitabile. Se infatti si deve cercare di contenere e limitare l’aggregazione, non c’erano altre possibilità. La seconda situazione da valutare – che necessita di una discussione più ampia – è prevedere misure di salvaguardia per ogni settore, quindi anche per il settore del gioco pubblico nel momento in cui l’emergenza sarà finita. Su questo punto è insufficiente la previsione normativa, a meno che non si sia ancora disposto il secondo livello per consentire la possibilità di ripresa e di recupero delle imprese”. Lo ha dichiarato l’avvocato esperto di gaming Stefano Sbordoni nel corso della diretta facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, sulle difficoltà delle imprese in questo momento di emergenza dovuto all’epidemia coronavirus. “Le misure devono puntare a evitare un irreversibile danno economico per le imprese del settore colpite da disastro causato dal coronavirus. Mi auguro che il nuovo lavoro normativo di sostegno economico da parte del Governo sia in corso d’opera. Infatti diversi segmenti del settore del gioco pubblico già prima di questa emergenza erano in una situazione allarmante. Ora se quella situazione venisse penalizzata da misure ancora più restrittive in futuro, si renderebbe irrecuperabile la situazione. Serve prevedere già ora di eliminare quelle anomalie che hanno portato il settore in uno stato di pre-crisi”, conclude Sbordoni. cr/AGIMEG