Ravenna: ultimata mappatura delle zone “slot free”. Nell’elenco dei luoghi sensibili inseriti anche monumenti Unesco

Ultimata a Ravenna la mappatura delle zone “slot free”. Ai luoghi sensibili già previsti dalla regione, come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali operanti in ambito socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, il Comune di Ravenna ha inserito anche i monumenti Unesco. Gli esercizi commerciali che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi ritenuti sensibili avranno sei mesi di tempo per decidere se chiudere o spostare la propria attività in un’altra zona. Delle quarantacinque sale gioco e scommesse presenti in città solamente tre si trovano fuori dai 500 metri; mentre dei 226 apparecchi da gioco presenti nel territorio solo 23 rispettano il distanziometro. “Siamo un po’ in ritardo perchè stavamo aspettando che il governo emanasse una norma nazionale che sortisse da ‘cappello normativo’ uguale per tutte le Regioni, ma ciò non è avvenuto – ha detto l’assessore Valentina Morigi -. Quello che abbamo fatto è un lavoro non facile per un comune come quello di Ravenna che confina con tanti altri comuni”. “C’è un grande lavoro da fare, perchè sappiamo che chiudere le sale significa trasferire il problema online: per questo la regione ha investito su ludopatie e dipendenze 900mila euro, di cui 300mila solo per la nostra provincia e 150mila per il distretto di Ravenna, che potranno essere utilizzati per implementare le attività del Sert”, ha aggiunto. “A questo punto diventano essenziali le tempistiche di attuazione della seconda fase e le modalità di controllo, soprattutto per quanto riguarda gli apparecchi per il gioco presenti nei locali”, ha affermato il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli. “Nei prossimi mesi è prevedibile l’apertura di una discussione con i rappresentanti degli esercenti che possono sentirsi colpiti da questa iniziativa. Per questo il Comune deve pensare a iniziative per non abbandonare alcun esercente, sostenendolo e aiutandolo a trovare soluzioni per riconvertire quella fetta di fatturato che, a oggi, proviene dalle slot”, ha concluso. cdn/AGIMEG