Ortombina (pres. Croce Rossa Verona) ad Agimeg: “Necessaria formazione e sensibilizzazione di amministratori politici, volontari e operatori per consentire alla popolazione di tenere comportamenti consapevoli nel gioco”

dal nostro inviato – “Allo sportello sociale della Croce Rossa Italiana a Verona in questi anni abbiamo individuato 22 casi di azzardo patologico. Questa esperienza è servita da guida per un’iniziativa nazionale: la Croce Rossa ha avviato un tavolo con Villa Maraini, struttura collegata a noi che si occupa delle dipendenze, per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco”. E’ quanto ha detto Alessandro Ortombina, Presidente Croce Rossa di Verona, durante il convegno “Gioco patologico e gioco irregolare” che si è tenuto nella Biblioteca comunale di Bussolengo, alle porte di Verona, organizzato dall’Istituto Milton Friedman. “Siamo convinti che la prevenzione sia fondamentale” – ha aggiunto – “e una prevenzione efficace parte dalla cultura del gioco. Iniziando dalle scuole dove si dovrebbe parlare del gioco, che è la prima attività di un bambino. Noi dobbiamo cercare di creare una società che abbia dei valori di base. Valori grazie ai quali il gioco sano non diventa gioco patologico”. Interpellato al termine del convegno, Ortombina ha poi ribadito l’importanza della formazione e della responsabilizzazione. “L’attività della Croce Rossa è basata sulla neutralità” – ha dichiarato ad Agimeg – “quindi, non dettiamo delle regole di comportamento ma, secondo il principio che ha ispirato il nostro fondatore 150 anni fa, prepariamo la popolazione alle emergenze. Nel caso del gioco, non diciamo alle persone che non devono giocare, ma li aiutiamo ad avere dei comportamenti consapevoli per evitare di trasformare un’attività naturale e gratificante in una malattia. Un obiettivo questo che si raggiunge attraverso la formazione e la sensibilizzazione di tutti: dagli amministratori politici, che devono conoscere il problema, ai nostri volontari, che devono sapere come intervenire e affrontare i problemi, agli stessi operatori del gioco, ai quali spetta il compito delicato di intervenire tempestivamente avendo il contatto più costante con i giocatori”, ha concluso. gpm/AGIMEG