Operazione “Corsa Nostra”: scommesse irregolari e gare truccate dalla mafia all’Ippodromo di Palermo, nove arresti

Nell’ambito dell’operazione “Corsa Nostra” che ha accertato rapporti tra mafia e ippodromo di Palermo; il gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto nove misure cautelari nei confronti di persone accusate a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso e frode in competizioni sportive. Nello specifico: otto persone in carcere, una giovane fantina ai domiciliari e tre cavalli sequestrati. Le indagini hanno consentito anche di accertare che almeno quattro corse ippiche, svolte tra il 2016 e il 2017 negli ippodromi di Palermo, Follonica e di Taranto, erano state palesemente truccate su mandato degli uomini d’onore siciliani. “Cosa nostra esercitava sull’ippodromo un controllo pressoché totale. I proventi delle vincite delle scommesse erano destinati a confluire nelle casse dell’associazione mafiosa ed essere distribuiti. Così pure era chiaro che le intestazioni fraudolente dei cavalli corrispondevano non tanto all’interesse del singolo proprietario ma a una precisa utilità delle famiglie mafiose che su quei cavalli e su quei fantini finivano per concentrare le puntate”, scrive il gip di Palermo nel provvedimento. In particolare, la mafia esercitava la propria egemonia sull’ippodromo richiedendo una percentuale del volume d’affari dell’ippodromo, quantificabile in 4.000 euro al mese; manipolando le corse ippiche attraverso alcuni storici fantini; lucrando sulle scommesse relative alle corse ippiche. L’indagine, che ha riguardato fantini, titolari di scuderie e allenatori, costituisce l’approfondimento di alcuni elementi investigativi acquisiti nell’ambito dell’operazione Talea, che aveva già fatto parzialmente emergere anche le infiltrazioni di cosa nostra all’interno dell’ippodromo “La Favorita” di Palermo. cdn/AGIMEG