Leggi regionali sul gioco, segnali importanti da Campania e Basilicata: salvaguardate attività già esistenti e rispettate direttive Conferenza Stato-Regioni

Sono stati due segnali importanti quelli lanciati da Campania e Basilicata in tema di gioco d’azzardo, a seguito dei Consigli regionali di ieri che hanno portato all’approvazione di due progetti di legge che modificano le norme in materia. L’aspetto più evidente ha riguardato la salvaguardia delle attività economiche già esistenti. In altre parole, l’applicazione del distanziometro avrà effetti solamente sulle nuove aperture e non sarà quindi retroattivo, consentendo così a locali che hanno al loro interno apparecchi da intrattenimento di operare nel rispetto delle fasce orarie, comunicando al Comune competente le fasce di interruzione di gioco, secondo quanto previsto dall’intesa sottoscritta dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, nel settembre del 2017. La Conferenza Stato – Regioni è stato il punto di partenza della discussione nei due Consigli regionali per cercare una soluzione equilibrata e non punitiva per gli operatori legali, con l’obiettivo di contrastare il gioco illecito, e allo stesso tempo in grado di tutelare i giocatori più deboli. Un sostanziale passo indietro, dunque, rispetto a quanto fatto in altre regioni, come in Piemonte, che ha di fatto espulso il gioco lecito dall’intero territorio, portando a una recrudescenza di attività illecite legate alla criminalità organizzata, come testimoniato dalla numerose operazioni condotte dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi. Un pericolo sottolineato dal presidente della quarta Commissione consiliare della Basilicata, Massimo Zullino, che ha evidenziato “i rischi connessi ad una eccessiva restrizione dell’offerta pubblica di gioco in ragione del presidio di legalità rappresentato dalla rete dei concessionari dello Stato e alla luce dell’interesse della criminalità organizzata a penetrare i territori attraverso canali di raccolta non autorizzati e in grado di soddisfare la domanda di gioco pur sempre presente”. Concetto espresso anche in Campania dalla consigliera Maria Antonietta Ciaramella (PD): “Non si possono rendere delinquenti coloro che non lo sono, chi lavora nella legalità deve essere tutelato”. cr/AGIMEG