Legge giochi Emilia Romagna: Utis, Agisco, Sapar, Sistema Gioco Italia, Assotrattenimento, Res Cogitans e Eurobet presentano documento a Consiglio Regionale. Necessaria proroga della legge. Ecco il documento

Innalzamento del livello qualitativo dei punti gioco e dell’offerta attraverso nuove misure di prevenzione; definizione di un diverso sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco, prevedendo una distanza minima tra esercizi autorizzati all’offerta di gioco e mantenendo una fascia di rispetto per gli istituti scolastici, la revisione dell’elenco degli esercizi in cui sia possibile installare gli apparecchi da gioco, la riduzione del numero degli apparecchi installabili per esercizio, la previsione di fasce orarie di funzionamento omogenee e non inferiori a 18h al giorno; istituzione di un fondo comunale per il welfare e la prevenzione delle dipendenze, alimentato con una quota parte dei proventi derivanti dal gioco; seminari di informazione per amministratori locali e forze dell’ordine sugli aspetti giuridici, amministrativi, economici e sulle metodologie di contrasto ad ogni forma di illegalità, per far conoscere il modello di ‘gioco pubblico’ in tutte le sue articolazioni. Sono alcune delle proposte contenute nel documento promosso da Utis e redatto congiuntamente ad Agisco, Assotrattenimento, Res Cogitans, Sapar, Sistema Gioco Italia ed Eurobet, presentato alla Regione Emilia Romagna, alla Giunta ed all’Assemblea regionale. Il documento è stato fatto per a seguito delle modifiche alla legge regionale sul gioco, “nata con un impianto normativo sostanzialmente indirizzato ad azioni di tutela sanitaria e di prevenzione”, ma che “attraverso l’introduzione, con efficacia retroattiva, del divieto di esercizio per tutte le sale dedicate al gioco e il divieto di nuova installazione di congegni all’interno dei pubblici esercizi che si trovino ad una distanza inferiore ai 500m da alcuni luoghi considerati sensibili” causerà un collasso al settore dei giochi nella regione. Le associazioni chiedono quindi di “prorogare l’entrata in vigore dei divieti alla data di emanazione di un testo unico nazionale in materia di gioco, rinviando ed uniformando al 31/12/2020 il termine per eventuali chiusure delle attività di gioco”. Importante inoltre “sancire l’irretroattività della normativa in oggetto, prevedendo che i divieti e le prescrizioni limitative si applichino solo alla nuova offerta di gioco (sia per i locali dedicati che per quelli generalisti)” e “procedere ad una verifica urgente circa l’efficacia della legge regionale rispetto agli obiettivi che si prefiggeva”. es/AGIMEG