Impugnata al Tar Sicilia l’ordinanza sul gioco di Palermo. Le sale: “Comune non ha svolto istruttorie, e ha adottato sanzioni non previste”

Finisce di fronte al Tar Sicilia l’ordinanza con cui il Comune di Palermo ha adottato fasce orarie e distanziometro. A intentare il ricorso alcune sale bingo – difese dagli avvocati Alessandro Dagnino e Ambrogio Panzarella – che chiedono di sospendere subito il provvedimento. Nel ricorso censurano non solo il distanziometro di 500 metri e le fasce orarie (che tagliano da 17 a 9 ore l’orario di apertura), ma anche le sanzioni. E fanno leva sulla compressione della libertà di impresa, sul difetto di istruttoria (il Comune infatti non ha svolto nessuna indagine sulle ludopatie all’interno del proprio territorio), sulla violazione dell’accordo raggiunto in Conferenza Unificata tra Stato e Regioni nel settembre 2017. Per quanto riguarda le sanzioni, infine, l’ordinanza prevede che nel caso di recidiva, le sale possano essere chiuse per un periodo di 10 giorni, una misura adottata senza che vi sia una “specifica disposizione legislativa o regolamentare” e “in violazione dei principi di proporzionalità ed adeguatezza”. gr/AGIMEG