Ice London, avv. Sbordoni ad Agimeg: “La persecuzione sul gioco legale si traduce in “un’incitazione a delinquere”: dove non c’è il lecito si apre spazio all’illegalità. E le organizzazioni criminali si nutrono degli spazi vuoti lasciati dallo Stato”

“Vedendo la persecuzione continua sul gioco legale ne possiamo dedurre una riflessione piuttosto preoccupante che si traduce in “un’incitazione a delinquere”, poiché con la mancanza di gioco legale si aprono degli spazi per l’illegalità. Ciò è dato dalla non volontà dichiarata di fare una riforma unica del settore lasciando così ampi spazi grigi in cui la criminalità ovviamente si inserisce. E’ noto infatti che ciò di cui si nutrono tali organizzazioni sono i vuoti normativi lasciati dallo Stato. La mancanza di una riforma del settore del gioco alimenta questa situazione anche perché la politica persegue il gioco per mantenere dei messaggi propagandistici e a fini unicamente politici”. E’ quanto dichiara ad Agimeg, l’avvocato Stefano Sbordoni, esperto di giochi, in un’intervista esclusiva rilasciata all’Ice di Londra. “Ritengo che chi ha lanciato questa campagna anti-gioco – ha continuato Sbordoni – e l’ha cavalcata sia rimasto privo di argomenti, che però piano piano stanno diventando un boomerang. Chi ci rimette sono i cittadini poiché non hanno più il beneficio dello stesso gettito erariale che il gioco ha sempre portato nelle casse dello Stato, poiché coprendo numerose necessità i consumatori si sono spostati nell’offerta illegale. Il mondo del gioco va a una velocità tripla rispetto a quanto il regolatore lo possa veicolare nei canali identificati e quindi i volumi di cui esso è attualmente privato vanno naturalmente a finire nell’illegale. A ciò c’è da aggiungere tutti i costi a cui lo Stato è sottoposto per poter effettuare tutti i controlli e le inchieste necessarie”. Misure come divieto di pubblicità, tessera sanitaria e l’aumento della tassazione possono comportare il blackout del settore? C’è bisogno di un passo indietro da parte della politica? “Il settore legale non riesce più a sopportare tutte le imposizioni e limitazioni che negli ultimi anni sono comparse in Italia. Il problema della ludopatia non è scomparso limitando il gioco legale, ma è sotto traccia riproponendosi in altre sedi e forme ancora sconosciute e che noi non riusciremo mai a controllare e ad avere contezza dei dati reali”. Molte regioni che hanno emanato leggi restrittive vedono che il mercato illegale sta crescendo. C’è la possibilità di fermare le altre regioni che non sono ancora così restrittive? “In particolare i governanti locali hanno la possibilità di testare con i propri occhi il loro territorio poiché si parla in termini di regioni e spesso hanno avuto il know-how e la competenza degli operatori. Ma loro – ha concluso l’avvocato Sbordoni – ne hanno approfittato al contrario emanando legislazioni fortemente restrittive sul gioco e quindi penso che ci sia la possibilità di modificare tali norme ma non credo ci sia la volontà politica”. lp/AGIMEG