Giochi, Sapar: “Settore delle AWP negli ultimi anni è cresciuto solo del 3.7%, contro un contributo erariale aumentato del 42.9%”

Una proposta per riequilibrare l’aumento della tassazione sui giochi previsto dalla cosiddetta Manovrina. E per superare una disparità di trattamento “ingiustificabile e che colpisce esclusivamente un’offerta di gioco, quella degli apparecchi da intrattenimento, l’unica caratterizzata da una filiera estesa di piccole e medie imprese con un indotto occupazionale di circa 300 mila lavoratori”.
È questa l’indicazione illustrata da SAPAR – l’Associazione Nazionale Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative – nel corso dell’Audizione di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite oggi a Montecitorio.
“Le offerte di gioco che crescono meno e che creano più occupazione – ha detto il Presidente SAPAR, Raffaele Curcio – sono quelle che vengono spremute di più. Mentre per i giochi la cui raccolta è aumentata in modo davvero considerevole, come l’on-line, il fisco resta sempre leggero. Meno si crea occupazione, meno si viene tassati. Questa manovra, così come è scritta, è un vero e proprio incentivo alla disoccupazione e presenta profili selettivi e discriminatori, che abbiamo già segnalato all’Autorità per la Concorrenza e il Mercato”.
Lo studio presentato da SAPAR oggi in Commissione dimostra, tra gli altri aspetti, che il settore delle AWP negli ultimi anni è cresciuto solo del 3.7%, mentre il contributo erariale garantito è aumentato del 42.9%, con una crescita di oltre 1,3 miliardi di euro. I giochi on line, al contrario, sono cresciuti del 42.9%, ma la loro contribuzione erariale è aumentata di soli 30 milioni di euro. Singolare il caso dei giochi numerici a totalizzatore che, di fronte ad una raccolta lievitata del 33%, hanno versato all’erario 81 milioni di euro in meno.
La proposta SAPAR prevede un aumento dell’incidenza della tassazione per le offerte di gioco che ad oggi contribuisco meno, a partire dal gioco on line e dai giochi a base sportiva che potrebbero contribuire per 200 milioni ciascuno. “La scelta sta al Parlamento – ha detto il Presidente Curcio che ha concluso: “Si tutelino piccole e medie imprese e lavoratori. I gestori hanno già dato”. lp/AGIMEG