Giochi, Panini (assessore Napoli): “Provvedimento conferma che l’orientamento del Comune rispetto al gioco non si configura in una logica di proibizione ma di regolamentazione”

“Il Sindaco, Luigi de Magistris ha firmato un’ordinanza che introduce, in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2019, una disciplina che mira a rafforzare la capacità di autovalutazione dei giocatori, per evitare la perdita del controllo. La sperimentazione si avvarrà, per la sua attuazione, della collaborazione dei titolari delle sale da gioco, i quali, se decideranno di aderirvi, assumeranno specifici impegni per introdurre nella propria organizzazione aziendale rigorose misure di regolazione del fenomeno del gioco d’azzardo patologico”. Sono le parole di Enrico Panini, assessore del Comune di Napoli al bilancio, al lavoro e alle attività economiche, a proposito dell’ordinanza in materia di limitazioni orari per le sale giochi, scommesse e bingo. “L’ordinanza giunge a valle di una lunga e rigorosa istruttoria svolta da un gruppo di lavoro interno all’Amministrazione comunale con il prezioso contributo del Coordinamento Dipendenze dell’ASL Napoli 1 ed è stata condivisa con i vertici di “Mettiamoci in gioco” e con Federconsumatori Napoli, da sempre impegnata nel contrasto al GAP. Questo provvedimento conferma che l’orientamento del Comune di Napoli rispetto al gioco non si configura in una logica di proibizione ma di regolamentazione”. Aggiunge: “Dall’intreccio delle due prospettive, regolazione sociale del fenomeno attraverso la disciplina comunale e sostegno alle competenze personali e collettive di controllo e di autoregolazione, ad opera dei servizi sanitari, nasce un “modello napoletano” in grado di avere una efficacia diffusa, senza creare nuovi mostri né inutili “guerre” tra interessi inevitabilmente contrapposti. Gli impegni che i titolari delle sale da gioco devono assumere vanno dall’eliminazione di ogni forma di pubblicità relativa al gioco, alla messa a disposizione all’interno dei locali materiale informativo sulle offerte dei servizi socio-sanitari, dalla partecipazione a seminari formativi, finalizzati alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi connessi al gioco, alla partecipazione a campagne di comunicazione mirate che rafforzino la capacità di autovalutazione dei giocatori. Tale impegno darà loro la possibilità di accedere ad una disciplina oraria alternativa rispetto a quella attualmente in vigore che, ispirata a criteri di maggiore tutela della popolazione, potrebbe essere maggiormente aderente alle rispettive strategie di impresa. Tali orari, sempre in misura non superiore a complessive otto ore giornaliere, differenziati per i periodi scolastici e per quelli non scolastici, potrebbero essere individuati nelle seguenti fasce A e B, per le quali i titolari potrebbero alternativamente optare: a) Fascia oraria A: nei periodi non scolastici (dal 16 giugno al 14 settembre) dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 17:30 alle 22:00, tutti i giorni, festivi compresi; nei periodi scolastici (dal 15 settembre al 15 giugno): dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 18:00 alle 22:00, tutti i giorni, festivi compresi; b) Fascia oraria B: nei periodi non scolastici (dal 16 giugno al 14 settembre) dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 19:00 alle 24:00, tutti i giorni, festivi compresi; nei periodi scolastici (dal 15 settembre al 15 giugno): dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 18:00 alle 24:00, tutti i giorni, festivi compresi”, aggiunge Panini. “Abbiamo introdotto quello che possiamo considerare un vero e proprio modello che non ha precedenti in Italia. E’ la cosa migliore che potessimo fare in assoluto. Il modello che mettiamo in campo è quello della responsabilità, è un patto reciproco con i gestori per intervenire insieme ai servizi delle ASL contro il gioco patologico”. Conclude: “Ci è stato fatto osservare che nei Comuni limitrofi non ci sono limiti orari, che si organizzano pullman per andare a giocare e rispetto a questo pensiamo si debba sollecitare la Regione affinché estenda il nostro modello sull’intero territorio. La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere positivo alla proposta di riordino presentata dal Ministero dell’Economia, si tratta di una linea generale di regolamentazione lasciando i Comuni liberi di andare oltre. E noi lo abbiamo fatto. Rispetto alle critiche per il fatto che non abbiamo imposto limiti di orari alle attività di gioco nei corner e nelle tabaccherie voglio spiegare che siamo soggetti a limiti di legge. Purtroppo non possiamo intervenire laddove c’è una pluralità di servizi. Purtroppo non possiamo differenziare per tipologia di esercizio. Per intervenire dovremmo chiedere al Consiglio di modificare l’ ordinanza già in vigore nella parte relativa agli orari, da parte nostra non c’è nessuna resistenza”, ha assicurato l’assessore. cdn/AGIMEG