Giochi, M5S su riforma Baretta: “Più potere ai sindaci e incrementare elenco luoghi sensibili”

Più potere ai sindaci nel contrasto al gioco e un elenco più dettagliato dei luoghi sensibili. Il M5S propone modifiche alla Bozza Baretta che renderebbero accettabile la proposta, consentendo di tutelare i cittadini e l’autonomia degli enti locali. “Il governo potrebbe portare a casa la riforma del settore giochi ma, per farlo, non può continuare a insistere lungo la strada percorsa fino ad ora, che in questi mesi non l’ha portato da nessuna parte. Il M5S propone 4 modifiche alla bozza Baretta per trovare una via d’uscita e scrivere seriamente la riforma dei giochi. Si tratta di soluzioni chiare e percorribili, che mettono al primo posto il bene del cittadino e della comunità”, affermano i parlamentari del M5S Massimo Baroni, Matteo Mantero e Giovanni Endrizzi. Queste le proposte del M5S: “1. Baretta propone una distanza minima delle sale gioco di 150 metri dai luoghi sensibili. Ma ai sindaci non può essere in alcun modo vietato di intervenire e decidere di imporre distanze maggiori (Roma ha previsto 500 metri, altri 300 metri) qualora lo ritengano necessario, per contrastare il degrado sociale legato alla diffusione dell’azzardo. 2. La bozza propone lo spegnimento delle macchinette per 6 ore al giorno. Si tratta di una misura palesemente inefficace per tutelare i minori e i giocatori a rischio di patologia. I sindaci devono poter stabilire la chiusura per un numero di ore non contingentabile dal governo: i primi cittadini devono poter scegliere le fasce orarie di apertura-chiusura che ritengono più opportune per tutelare i loro cittadini. 3. Il governo poi non può imporre ai sindaci il divieto di individuare altri luoghi sensibili (ospedali, centri per anziani, luoghi di ritrovo per i giovani etc). E’ infatti il sindaco l’autorità più vicina la territorio e ai cittadini e solo lui può conoscere al meglio la situazione sociale, sanitaria e urbanistica della sua città. 4. Ovviamente le sale da gioco di tipo A (i cosiddetti “mini casinò di quartiere”), previste nella bozza, devono sottostare alle regole stabilite dai sindaci, come tutte le altre: tentare di imporre la presenza di sale “intoccabili” sarebbe inaccettabile e svuoterebbe di senso tutti gli altri interventi restrittivi”. lp/AGIMEG