Giochi, Casciari (Cons. Reg. Umbria): “La relazione illustra azioni realizzate in attuazione della legge sul contrasto del Gap. Necessaria maggiore attenzione per controlli sul territorio”

“Credo che questo atto sia un’eccellenza umbra. Porta dati interessanti sull’evolversi del gioco d’azzardo patologico in Umbria. Posto all’attenzione della III Commissione consiliare nei mesi scorsi, la maggioranza ha deciso di trasmetterlo all’Assemblea legislativa. La relazione illustra le azioni realizzate in attuazione della legge che riguarda il contrasto del gioco d’azzardo patologico. La stessa legge è stata oggetto di due modifiche, una per un emendamento da parte della giunta, l’ultima ha equiparato le sale scommesse alle sale giochi che estende le limitazioni per le distanze dai luoghi sensibili. Per quanto riguarda la clausola valutativa, il primo passaggio è stato di costituzione con una delibera del 2015 di un gruppo di lavoro interno per coordinare le azioni della legge”. Sono le parole della consigliera regionale in Umbria Carla Casciari (Pd) in occasione dell’Assemblea legislativa in cui si è discusso della relazione riferita all’anno 2016 e al primo trimestre dell’anno 2017, in adempimento alla clausola valutativa della legge regionale (Norme per la prevenzione, contrasto e riduzione del rischio ella dipendenza da gioco patologico). “Il gruppo di lavoro – ha continuato – ha composto un piano di lavoro organico, il Ministero ha richiesto un piano regionale di prevenzione e contrasto. Tale piano è stato promosso integralmente dall’Osservatorio nazionale per il contrasto del gioco. Gli esercizi con gli apparecchi per il gioco autorizzati dai Monopoli al 2 maggio 2016 risultavano autorizzati in Umbria 1397 locali, alla data del 2 marzo del 2017 a distanza di 10 mesi gli esercizi sono stati 111 in meno. Per quanto riguarda la formazione, è stato creato il corso “Umbria No Slot” rivolto a operatori sociali, sanitari e volontari delle associazioni. Per un totale di nove giornate di formazione. Ha continuato ad operare il numero verde nazionale, attivo dal mese di marzo 2016. Al 28 febbraio 2017 sono state ricevute 89 chiamate, 50 da giocatori, 37 dai famigliari e 2 da associazioni. Di 50 giocatori, solo 22 erano umbri. La prevalenza è di giocatori maschi, 15 donne. Con un età per la prevalenza compresa tra i 40 e i 49 anni, 9 nella fascia 30-40, 8 nella fascia 20-30. Attivato, inoltre, un progetto sperimentale con organizzazioni di volontariato e Enti Locali per l’individuazione di un modello di intervento integrato. Altro tema sentito – ha aggiunto – quello relativo alle disposizioni in materia di Irap. Per quanto riguarda il marchio No Slot è in fase di completamento la composizione grafica. Tra le attività che dovrebbero competere ai Comuni, le attività di controllo della Polizia locale. Questo tema ha bisogno di una maggiore attenzione. Tra le attività inserite nella clausola valutativa, il rapporto epidemiologico del gioco che porta i dati del 2016. Previsti nelle scuole e negli operatori addetti alle erogazioni dei programmi. Credo che la legge si stia componendo nei suoi percorsi trasversali”, ha concluso. cdn/AGIMEG