Giochi, Avellino: discussione in aula su regolamento per contrasto ludopatie. Grella (Pd): “Approvare questo regolamento significa fare nostro dovere”

Rimandata ad oggi la discussione in aula riguardante il regolamento per il contrasto alle ludopatie ad Avellino. Dai banchi dell’opposizione è arrivata la richiesta di invertire gli ordini del giorno, in modo da affrontare l’argomento nella seduta di ieri, invece che in quella di oggi a causa dell’assenza di alcuni esponenti della minoranza. Per contro, invece, l’assessore alle attività produttive, Arturo Iannaccone, che avrebbe dovuto illustrare l’argomento ha chiesto di spostare la discussione alla seduta in programma per oggi “per ulteriori approfondimenti alla luce delle nuove proposte di modifiche avanzate dalla commissione Sanità”, ha spiegato il membro dell’esecutivo di Foti. Una richiesta, questa, che non ha trovato il consenso di parte della maggioranza stessa. Tuttavia, la discussione è stata rimandata ad oggi causa la mancanza della maggioranza qualificata necessaria per l’approvazione dei regolamenti comunali. Iannaccone ha ricordato il lungo iter che il regolamento ha fatto “la prima comunicazione fatta dall’ufficio all’assessorato risale al 18 giugno 2016. Da quel momento il regolamento ha iniziato l’iter nelle commissioni. Materia importantissima che riguarda la vita delle persone. Sale scommesse da regolamentare, slot machine da diminuire, stabilendo orari di apertura e chiusura diversi da quelli di scuole ed uffici, chiarire che la vicinanza di questi centri a luoghi sensibili non è tollerabile. Un regolamento fondamentale, che abbiamo messo in piedi ispirati dal sindaco di Bergamo Gori: nessuna campagna contro qualcuno, ma semplicemente una proposta dal valore etico che rispetta pienamente i poteri assegnati dalla Corte Costituzionale ai Comuni”.  “Approvare questo regolamento – ha aggiunto la capogruppo del Pd Ida Grella – significa fare il nostro dovere. Sento la responsabilità di rivestire un ruolo, quello del consigliere comunale: se non riusciamo a recepire che questo regolamento non ha nulla a che vedere con la politica, allora mi dico avvilita. Un appello, il mio, che rivolgo anche a chi ha ritenuto di andarsene senza alcuna giustificazione. Quando non si è d’accordo con l’amministrazione ci si alza e si propongono emendamenti. Altrimenti all’avvilimento si aggiunge l’impotenza”. cdn/AGIMEG