DL Crescita, incentivi per sexy shop “attività commerciali legittime”, restano escluse sale scommesse e con apparecchi

Incentivi per l’apertura di sexy shop nei Comuni sotto i 20mila abitanti, ma nessuna agevolazione per le sale per scommesse o per i locali che hanno al loro interno apparecchi da intrattenimento. E’ quanto emerge dalla riformulazione di un emendamento M5S-Lega approvato nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, impegnate nell’esame del DL Crescita, che allarga le maglie delle attività economiche che possono essere incentivate. La nuova formulazione disciplina “la concessione di agevolazioni in favore dei soggetti che procedono all’ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi, situati nei territori di comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti”. L’introduzione dei sexy shop tra le attività commerciali è stata oggetto di una discussione tra i relatori. Per Roberto Giachetti (PD) i sexy shop sono “attività commerciali legittime” – a differenza delle sale scommesse, escluse dalla riformulazione dell’emendamento – e che “la ragione per la quale si vogliono escludere dalle agevolazioni sia meramente di tipo moralistico”. Massimo Ungaro (PD) ha condiviso l’intervento dell’onorevole Giachetti affermando che una eventuale esclusione dalle agevolazioni fiscali per gli esercizi commerciali che svolgono attività di vendita di articoli sessuali rappresenta “una visione retrograda”. lp/AGIMEG