Corriere della Sera, duro attacco al settore del gioco: “Produce ed amplifica diseguaglianze sociali”

Duro attacco del Corriere della Sera al settore del gioco pubblico. In un articolo di ieri il quotidiano milanese ha preso posizione contro il gioco. Nell’articolo vengono riportati alcuni dati dell’Istituto Superiore della Sanità, soprattutto in merito al gioco online. La lettura dei dati sembra volutamente forzata, come ad esempio i citati 3 milioni di giocatori problematici, mentre l’ISS faceva una netta distinzione tra i giocatori a rischio (1,5 milioni) e quelli che “potrebbero” diventarlo. Inoltre, si evidenziano in maniera forte i quasi 110 miliardi giocati, pesandoli sul Pil italiano e dando contemporaneamente però poco risalto alle vincite, che vengono proposte quasi come fossero tutte del rigiocato. Dall’articolo del Corriere della Sera la figura del giocatore sembra si identifichi solo con persone solitarie e problematiche, scordandosi della stragrande maggioranza che gioca in maniera ludica e consapevole. Insomma, l’ennesimo attacco impreciso, incompleto e senza equilibrio, visto che ci sono tantissime ricerche (Eurispes, Doxa, Nomisma, Friedman) che propongono dati differenti ed una lettura attenta degli stati dati dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano un mercato diverso e più consapevole. C’è sempre da chiedersi perché alcuni media non prestino la stessa attenzione a settori con dipendenze molto più gravi e nocive. Ricordiamo che il gioco occupa la settima posizione in questa graduatoria, ma gli stessi quotidiani gli dedicano più attenzione rispetto a fenomeni, come ad esempio l’alcool, che provocano morti e situazioni che sono lontanissime dal gioco. Ovviamente la politica ha già cavalcato l’onda di questo articolo, facendone subito un manifesto di propaganda. lp/AGIMEG