Consulta Antiusura invia al Presidente della Repubblica 10 punti per riformare il settore dei giochi, dalla stretta sulla pubblicità alla maggiore trasparenza sui dati

Dieci punti per riformare il settore dell’azzardo. La Consulta nazionale Antiusura li ha indicati in un documento rivolto al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento per un nuovo approccio legislativo sul gioco. “Dopo i molteplici e infruttuosi tentativi nelle passate legislature” – si legge nel documento – si chiede di trovare una soluzione “in coerenza con i principi scritti nella Costituzione”. Si chiede pertanto che “Governo e Parlamento si avvalgano nella fase istruttoria di una commissione di esperti di comprovata indipendenza a cui sia demandata la riscrittura di un piano di riordino secondo un modello socialmente ed economicamente sostenibile. Compongono lo ‘storico’ per la redazione delle norme il decreto dei livelli essenziali di assistenza (LEA), le modifiche introdotte dal Decreto Dignità, l’entrata in vigore delle leggi regionali in Emilia Romagna, in Piemonte, in Umbria, in Lombardia e in corso di vigenza in altre regioni, i regolamenti comunali applicati ormai da diversi anni in alcuni luoghi e in via di emanazione in altri”. Tra i punti chiave quello relativo alla lotta alla pubblicità del gioco: “In attesa dell’entrata completa in vigore delle norme contro la pubblicità e le sponsorizzazioni per il gioco d’azzardo, dal primo gennaio 2019 e dal primo luglio 2019, si adottino provvedimenti amministrativi per tutelare la salute, nella comunicazione con i cittadini. Si anticipino le norme di trasparenza più stringenti che interessano chi acquista tagliandi di lotterie e altre forme di azzardo. Con riferimento agli spot per scommettere durante gli eventi sportivi l’inibizione sia fatta valere anche nelle more dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto ‘Dignità'”. Duro no contro eventuali moratorie: “Nessuna moratoria venga posta all’entrata in vigore delle leggi regionali già approvate”. Per la Consulta Antiusura “è non ricevibile la motivazione che si rinvia ad una normativa nazionale organica che disciplini tutta la materia. In caso di delega legislativa per la ‘riforma’ dell’ordinamento si specifichino i termini e i principi inderogabili da richiamare negli articolati, senza alcun pregiudizio dei valori protetti dall’ordinamento”. Si fa inoltre presente che “il processo di trasparenza, che grazie alle associazioni era stato avviato, si è bruscamente interrotto. Ad oggi, nelle sedi istituzionalmente deputate, non è stato ancora pubblicato il consuntivo della filiera dell’azzardo legale come risultante al 31-12-2017. Si chiede che vengano pubblicati i dati relativi al 2017 e sui primi sei mesi del 2018” come base “per poter valutare l’impatto dei provvedimenti passati e impostare strategie di contrasto futuro”. Particolare attenzione anche alle “procedure di selezione e verifica antimafia e anticorruzione” affinché vengano “applicate in tema di assetti societari tanto dei concessionari quanto de i soggetti economici che operano nella filiera distributivo-gestionale del gioco d’azzardo autorizzato. A questo fine occorre riesaminare l’impianto delle convenzioni sottoscritte con le società concessionarie dando completa pubblicità ai punti che oggi sono sottoposti alla clausola della riservatezza”. Infine “occorre dichiarare in modo netto e coerente gli obiettivi da perseguire impiegando i termini giusti per designare l’oggetto da regolare e gli scopi delle leggi e dei regolamenti. La presa in carico terapeutica della persona avvenga con un servizio competente, specializzato e multidisciplinare a sostegno e tutela specifica delle famiglie per riparazione dei danni arrecati dalla condizione del convivente in termini finanziari, relazionali, emotivi e psicologici, dello stato di salute, dell’area lavorativa, di protezione giuridica, ecc.”. lp/AGIMEG